Ecosistema

Tre carcasse di Caretta caretta recuperate in Versilia: forse uccise dalle reti fantasma

Foto dalla pagina Fb del Centro didattico Wwf dei Ronchi
Foto dalla pagina Fb del Centro didattico Wwf dei Ronchi

Le tartarughe si sono spiaggiate sul litorale tra Marina di Massa e Forte dei Marmi. Intervenuti i volontari del Centro didattico Wwf dei Ronchi. 

 

di Iacopo Ricci
5 novembre 2022

MASSA – Ci stavamo ancora rallegrando per l’incredibile nascita, avvenuta a fine ottobre, di 29 tartarughe marine sul litorale apuano (leggi qui l’articolo) che ecco arrivare la brutta notizia: tre carcasse di Caretta caretta si sono spiaggiate sul litorale tra Marina di Massa e Forte dei Marmi. Le hanno recuperate ieri mattina i volontari del Centro didattico WWf dei Ronchi, che si occupano del monitoraggio di questo tratto di costa.

Ancora non sono chiare le cause della morte. In seguito ai primi controlli effettuati non sono stati riscontrati traumi evidenti, informa il Wwf. Il sospetto però, confortato da una lunga esperienza, è che i decessi siano dovuti alle reti fantasma, ipotesi supportata anche dai segni di annegamento riscontrati sugli animali. Se ne saprà di più nei prossini giorni, dopo che gli organismi competenti avranno svolto esami più specifici.

Le reti fantasma: una trappola mortale

Da sempre nell’attività di pesca inconvenienti vari portano alla perdita di spezzoni o di reti intere, che diventano così parte integrante degli scogli o dei relitti in profondità. Un tempo le reti si tessevano impiegando fibre vegetali. Erano quindi biodegradabili e destinate a decomporsi nel giro di qualche anno. Oggi sono fatte con polimeri sintetici diventando praticamente indistruttibili. Ricoprono come orrendi festoni interi tratti di scogliera e si trasformano in veri e propri “muri della morte” per la fauna marina che vi rimane intrappolata, destinata a morire per fame, infezioni e lacerazioni e, come forse è il caso delle tre tartarughe spiaggiate in Versilia, per annegamento.

Il problema si aggrava anno dopo anno. Nel 2019 il Comando generale della Guardia Costiera ha lanciato l’operazione Reti Fantasma, su incarico del ministero dell’Ambiente. Una campagna nata per individuare e recuperare le reti da pesca disperse nei fondali marini e lungo le coste della Penisola. I numeri a livello globale sono impressionanti: secondo alcuni studi, fa sapere il Wwf, ogni anno in tutto il mondo vengono abbandonate o perse dalle 640.000 alle 800.000 tonnellate di attrezzi da pesca.

Foto Centro didattico Wwf dei Ronchi
Foto Centro didattico Wwf dei Ronchi