In Francia migliaia di meduse hanno mandato in tilt la più grande centrale del Paese. Possibile che nessun esperto avesse previsto una simile evenienza?
di Sandro Angiolini
5 ottobre 2025
La notizia che vi commento oggi risale a un avvenimento di fine agosto ma, per motivi a me ignoti, è stata ripresa e divulgata su alcune fonti italiane (compreso un noto quotidiano molto diffuso in Toscana) solo pochi giorni fa.
Il fatto in sé lascia francamente stupefatti e riguarda un tema chiave per il futuro del nostro ambiente: da cosa e come produrre Energia.
Ma veniamo al punto. Circa un mese mezzo fa quattro dei sei reattori della centrale nucleare di Gravelines (Francia) sono stati bloccati per una ragione fino ad allora imprevista: una grande quantità di meduse ha ostruito i condotti delle pompe da cui arriva l’acqua necessaria a raffreddare gli impianti nucleari stessi; l’acqua viene pompata dal mare.
Questo singolo e sicuramente molto curioso episodio mi sollecita alcune considerazioni:
– la centrale di Gravelines non è un impianto nucleare qualunque: è la più grande della Francia e dell’Europa occidentale. E la Francia è uno dei Paesi più esperti e avanzati per questo tipo di tecnologia;
– il fatto che nella progettazione e/o aggiornamento di una struttura simile si sia trascurato un elemento in grado di bloccarne il funzionamento risulta perciò assai preoccupante. Tanto più che da diversi anni la comunità scientifica (e non solo) era a conoscenza della tendenza a una maggiore diffusione delle meduse anche in mari tradizionalmente freddi a causa degli effetti del cambiamento climatico;
– se si mettono insieme le due considerazioni sopra esposte se ne ricava una certa preoccupazione per la capacità dei tecnici/esperti di affrontare le indubbie complessità che comporta la costruzione e gestione di una centrale nucleare;
– questo evento conferma ciò che ho già espresso in precedenti articoli: non ho nulla in contrario agli investimenti nella ricerca e sperimentazione sull’energia nucleare ma (dati alla mano) mi sembra un settore economicamente e tecnologicamente a rischio. Non si capisce, al confronto, perché non si rivolga la stessa attenzione alla filiera dell’Idrogeno come fonte di energia pulita e rinnovabile.
Lasciatemi concludere con una riflessione di carattere più “filosofico”: le meduse di Gravelines ci hanno ricordato che, nonostante tutti gli sforzi che gli Umani facciano per metterla sotto controllo, la Natura rimane comunque spesso in grado di sorprenderci…
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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