Otto centraline saranno installate su sei fiumi per monitorare e quantificare le plastiche galleggianti. Da un accordo tra Anbi Toscana e Autorità di Bacino.
di Gabriella Congedo
25 ottobre 2025
Otto centraline installate su sei fiumi toscani, un occhio tecnologico puntato sui corsi d’acqua per monitorare e quantificare le plastiche galleggianti. È ai nastri di partenza il progetto “River Eye”; lo porteranno avanti congiuntamente Anbi Toscana e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale in linea con le finalità della legge “SalvaMare”.
Che cos’è River Eye
Il sistema River Eye è stato ideato dalla start up fiorentina Blue Eco Line, creata nel 2018 da un gruppo di giovani professionisti guidati dall’ingegnere meccanico Lorenzo Lubrano con l’obiettivo di combattere la plastica nei fiumi.
River Eye utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare i rifiuti plastici fluviali, primo passo per poter poi intervenire. È formato da un hardware (centraline e telecamere) e un software che acquisisce le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie come rifiuti organici e plastica. Prepara infine un database degli oggetti che vede. Con questo sistema Blue Eco Line sta monitorando quattro fiumi nel Veneto dal 2023.
I sei fiumi al centro del progetto
Sei fiumi per otto siti di monitoraggio. Le centraline, dotate di telecamere ad alta risoluzione e connesse a sistemi di elaborazione basati su algoritmi di intelligenza artificiale, saranno installate su sei corsi d’acqua toscani in otto siti che toccheranno tutti e sei i comprensori dei Consorzi di Bonifica toscani. I sei corsi d’acqua individuati sono: l’Arno con tre postazioni in località Giovi (Arezzo), Camaioni (Montelupo Fiorentino) e Pisa, il Bisenzio a Signa (Fi) e i fiumi Versilia, Cecina, Ombrone Grossetano e Albegna.
Il monitoraggio, che durerà per tutto il 2026, e l’analisi dei dati serviranno a valutare i trend di accumulo di plastica nei diversi corsi d’acqua, individuando le aree critiche e le fonti principali d’inquinamento. I dati confluiranno quindi in un report finale in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze per la redazione di un “Bilancio plastica a scala di bacino”.
“Credo sia fondamentale fare squadra su un tema complesso come la gestione dei corsi d’acqua per coordinare sforzi e interventi – spiega Paolo Masetti, presidente di Anbi Toscana – In questo senso il progetto River Eye sarà un uno strumento importante per monitorare la qualità e la quantità dei rifiuti presenti nei nostri corsi d’acqua e adottare strategie mirate per mitigare il problema dell’inquinamento da plastiche».


















Aggiungi un commento