Sabato 21 giugno un incontro presso Fondazione Est-Ovest. Posizioni discordanti tra le associazioni sulla possibile deregolamentazione Ue.
Redazione
2 giugno 2025
FIRENZE – Le tecniche di editing genomico, diversamente da quanto avviene in natura, possono indurre mutazioni in zone del genoma normalmente protette nel processo di selezione naturale. Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato alcuni mesi fa il mandato negoziale per regolamentare le piante ottenute con nuove tecniche genomiche (Ngt, in Italia chiamati anche Tea), i loro prodotti alimentari e mangimi ma Demeter Italia, insieme alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), ha chiesto ai parlamentari europei di bloccare la deregolamentazione in questione.
“Eliminare le regole in vigore per la coltivazione e il commercio di nuovi Ogm può avere effetti irreversibili per l’agricoltura europea e la selezione varietale – spiegano da Demeter, l’associazione di certificazione dei prodotti biodinamici –. Verrebbero meno i controlli di sicurezza, l’obbligo di tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti contenenti nuovi Ogm. Se approvata, questa normativa permetterebbe l’immissione in commercio di organismi geneticamente modificati senza che il consumatore ne sia consapevole”.
Dello stesso avviso sono 200 organizzazioni europee tra cui Greenpeace, Via Campesina, Crocevia, Ifoam, Isde, Aiab e Federbio mentre Coldiretti si è schierata apertamente a favore del genoma editing. C’è dunque una parte rilevante di filiera agroalimentare europea che spinge per proteggere i prodotti della terra dall’invasione dei nuovi Ogm mentre un’altra ne vorrebbe accelerare il percorso. Tra questi Coldiretti, Cia, Confagricoltura che hanno firmato un appello ad hoc.
Sabato 21 giugno a Firenze dalle ore 11 alle 13 ci sarà un’importante occasione per informarsi su cosa sta accadendo in Italia e in Europa. Fondazione Est-Ovest e Terra Nuova organizzano un incontro pubblico dal titolo Nuovi Ogm, cosa ci aspetta? presso gli spazi della Fondazione in via Girolamo Vitelli 20.
All’incontro intervengono: Francesco Paniè e Stefano Mori del Centro Crocevia e co-autori del libro-inchiesta Perché fermare i nuovi OGM (Terra Nuova edizioni); Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio; Riccardo Bocci della Rete Semi Rurali; Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia; Nicoletta Maffini; presidente di Assobio; Federica Bigongiali della Fondazione Seminare il Futuro.
“Questa scelta avrà un impatto considerevole sulle pratiche agricole – spiega Rossella Bartolozzi della Fondazione – in quanto gli agricoltori potrebbero trovarsi di fronte a una ridotta disponibilità di sementi non-Ogm e subire pressioni per l’adozione di colture geneticamente modificate. Rischiano anche di dover sostenere costi maggiori per evitare la contaminazione mentre la deregolamentazione potrebbe favorire le grandi aziende sementiere con un potenziale aumento della dipendenza degli agricoltori da queste e un impatto su biodiversità delle sementi e agrobiodiversità”.
La partecipazione è gratuita, è gradita la prenotazione compilando il relativo form .
Informazioni: info@fondazione-est-ovest.it – 055 49 34 484
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