Ecosistema

Spiagge toscane, decalogo di Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf

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Nell’estate della pandemia dalle associazione ambientaliste arrivano le indicazioni sui comportamenti virtuosi e le azioni da osservare per la protezione degli ecosistemi. 

 

Mentre la Regione Toscana comunica le norme per frequentare il mare esprimendosi su sanificazione di oggetti e attrezzature, cartelli informativi bilingue, distanze di sicurezza, mascherine, bambini e giochi in spiaggia, riceviamo e pubblichiamo un decalogo di Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf sui comportamenti virtuosi e le semplici azioni da osservare per la protezione degli ecosistemi. 

Vediamole in rassegna:

– Non un metro in più di concessioni balneari a scapito delle spiagge libere;
– nella preparazione delle spiagge sia fatta particolare attenzione alle nidificazioni di specie rare di avifauna dal momento che quest’anno grazie al lockdown hanno riconquistato zone loro prima interdette dalla presenza antropica;
no a ingiustificabili ipotesi di sanificazione chimica delle spiagge;
limitazione drastica della pulizia meccanica delle spiagge, che arreca gravissimi danni a vegetazione e fauna e accelera i processi di erosione delle dune, e si proceda invece con campagne organizzate di pulizia manuale;
– esecuzione di pulizie meccaniche nelle sole aree in concessione e limitatamente alle zone direttamente interessate da ombrelloni e sdraio e/o negli spazi immediatamente antistanti;
rimozione dei rifiuti, soprattutto plastici, con particolare cura nei primi metri dalla linea di battigia, e mantenimento integrale invece del legname spiaggiato nella restante parte dell’arenile fino al piede dunale, pratica che aiuterebbe il ripascimento delle spiagge riducendo l’erosione costiera;
ribadire l’importanza del materiale organico spiaggiato, informando i bagnanti che l’abitudine di costruire capanne con il legno spiaggiato disturba organismi utili per l’ecosistema costiero che vivono al suo interno (larve di coleotteri, imenotteri, etc.);
– nelle spiagge libere si utilizzi esclusivamente la fascia afitoica (quella priva di vegetazione, ndr), con divieto di calpestare tutte le zone colonizzate da piante e/o da depositi di materiale naturale;
– siano tutelate le zone di maggior pregio naturalistico (limitandone gli accessi sulla base di una precisa capacità di carico), in particolare i litorali ricompresi in Aree Protette o in Siti Natura 2000;
– per le spiagge di maggior valore naturalistico si studino soluzioni di allontanamento degli accessi stradali, rendendone la fruizione possibile soltanto attraverso percorsi ciclopedonali impegnativi.

Alle istituzioni le associazioni chiedono inoltre:

– linee guida regionali per una pulizia “sostenibile” delle spiagge;
– campagne periodiche di informazione/sensibilizzazione dei fruitori delle coste e dei servizi balneari;
– sentieristica attrezzata in aree costiere dunali;
– linee guida/norme regionali per la redazione dei piani comunali degli arenili (strumenti che dovrebbero garantire la sostenibilità ambientale dei carichi turistici);
– interventi di riqualificazione e ricostituzione degli habitat dunali alterati;
– un coordinamento della gestione degli ambienti costieri attraverso un Piano regionale sul modello della Conservatoria delle coste francesi.
– istituzione di nuovi Siti Natura 2000 o di nuove Aree protette in aree costiere di eccezionale valore naturalistico, fino ad oggi non tutelate.

Le associazioni rinnovano infine la loro disponibilità a dare il proprio contributo nel tavolo permanente di confronto con Anci, Regione Toscana e imprenditori balneari per la condivisione di un sintetico decalogo sui comportamenti da tenere o evitare nella fruizione delle spiagge, da inserire nella cartellonistica e comunque nelle attività di comunicazione in vario modo connesse all’emergenza sanitaria in corso.

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