Intervenuti i volontari del Centro Recupero WWF di Ronchi: “Profonda amarezza per la perdita di questi animali”. In corso le necroscopie per accertare le cause.
di Iacopo Ricci
16 maggio 2025
MARINA DI MASSA (Ms) – Tristi notizie per gli amanti delle tartarughe marine quelle che arrivano dalla costa versiliese. Ben quattro esemplari di Caretta caretta sono stati trovati senza vita sulla battigia nell’arco di soli tre giorni. Li hanno recuperati i volontari del Centro Recupero Tartarughe Marine WWF di Ronchi (Marina di Massa) che da quando le tartarughe marine hanno incominciato a nidificare su queste spiagge nel nord della Toscana – facendone uno dei loro siti prediletti – pattugliano il litorale e proteggono i nidi.
Il primo intervento, informa il WWF Massa Carrara, è avvenuto a Marina di Pietrasanta in località Fiumetto, presso il Bagno Dalia. Il giorno dopo un altro esemplare è stato recuperato a Forte dei Marmi, nei pressi del pontile, presso il Bagno Concetta. Il terzo giorno infine sono arrivate due segnalazioni da Viareggio, lungo la passeggiata, a poche centinaia di metri l’una dall’altra: uno al Bagno Artiglio e l’altro al Bagno Imperia.
Sono i primi ritrovamenti del 2025, spiegano dal WWF, e interrompono bruscamente un periodo di cinque mesi senza segnalazioni.
Per conoscere le cause dei decessi bisognerà attendere le necroscopie ma una cosa è certa: le tartarughe non sono morte di vecchiaia. Si trattava infatti di tre splendidi esemplari adulti, con carapace lungo 70–60 cm e largo 60–50 cm; uno era una femmina in età riproduttiva, probabilmente pronta a deporre le uova. Il quarto esemplare era invece un giovane di circa 35 cm.
Ai volontari, coordinati dalla Capitaneria di Porto di Viareggio, è toccato il triste compito di rimuovere gli animali dalla battigia e documentare le operazioni di recupero con foto, misurazioni e pesatura. Le tartarughe sono poi state consegnate al Centro Zooprofilattico Sperimentale di Pisa per le analisi scientifiche e tutti gli accertamenti del caso.
“Rimane la profonda amarezza – commenta il WWF Massa Carrara – per la perdita di animali longevi, di circa 40–50 anni, che dopo aver percorso migliaia di chilometri nel Mar Mediterraneo sono stati ritrovati morti quasi contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro”. E la presenza di una femmina pronta alla nidificazione rende la perdita ancora più grave: “Avrebbe potuto dare nuova vita lungo le nostre coste. Continueremo il nostro lavoro con determinazione nella speranza che l’informazione, la ricerca scientifica e la sensibilizzazione possano invertire questa tendenza. Proteggere le tartarughe marine significa proteggere il nostro mare”.
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