Novanta alunni delle medie hanno partecipato al progetto di Unicoop Firenze e Legambiente raccogliendo e catalogando i rifiuti abbandonati.
di Gabriella Congedo
29 aprile 2025
BORGO SAN LORENZO (Fi) – Di questi tempi vedere un piccolo esercito di ragazzini che raccolgono disciplinatamente rifiuti abbandonati e poi li analizzano è uno spettacolo che fa bene al cuore.
Ha fatto tappa stamattina a Borgo San Lorenzo il progetto Liberi dai rifiuti promosso da Unicoop Firenze e Legambiente. 90 alunni della scuola media Giovanni Della Casa, accompagnati dagli insegnanti, hanno raccolto rifiuti abbandonati nel Parco della Misericordia, li hanno selezionati e ne hanno approfondito l’impatto ambientale. Per esempio, quanto ci mette un tovagliolo di carta a degradarsi in natura? E se invece si tratta di un mozzicone di sigaretta o di una busta di plastica?
All’appuntamento hanno partecipato anche il sindaco di Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli, i consiglieri della locale sezione soci Coop e i referenti di Legambiente che hanno accolto i ragazzi e presentato l’iniziativa.
Liberi dai rifiuti – Il progetto
Liberi dai rifiuti è il progetto di educazione ambientale promosso da Unicoop Firenze in collaborazione con Legambiente, le sezioni soci Coop e le amministrazioni locali. Arrivato alla quinta edizione, ad aprile ha visto in calendario otto appuntamenti che hanno coinvolto 30 classi delle scuole secondarie di primo grado, per un totale di circa 650 alunni. I Comuni coinvolti sono stati Reggello, Tavarnuzze, Volterra, Certaldo, Borgo San Lorenzo e Colle di Val d’Elsa.
Come funziona – Dopo un periodo di preparazione con alcuni incontri in classe i ragazzi vengono coinvolti attivamente in un’esperienza sul campo: divisi in piccoli gruppi prima raccolgono i rifiuti abbandonati in una determinata area, che può essere la riva di un fiume, una zona verde o un giardino pubblico; poi li selezionano (monitoraggio scientifico) per capire la quantità e la tipologia dei rifiuti raccolti. Un’esperienza importante di cittadinanza attiva per capire l’impatto dei rifiuti sugli ecosistemi e il tipo di inquinamento prevalente nei luoghi monitorati.
Un momento fondamentale di questi incontri è l’informazione sui tempi di degradazione delle tipologie di rifiuti raccolti: per fazzoletti e tovaglioli di carta servono 3 mesi, per un mozzicone di sigaretta da uno a due anni, per una lattina di alluminio dai 20 ai 50 anni, per una busta di plastica oltre 50 anni. Ancora più lunghi i tempi di degradazione per un tappo di acciaio (dai 50 ai 100 anni), una bottiglietta di plastica (oltre 100 anni) o una bottiglia di vetro (oltre 1.000 anni). Sono cose che i ragazzi non dimenticheranno più perché rafforzate dall’esperienza pratica. E domani saranno adulti più responsabili.
“La cosa che ci fa più ben sperare è la sensibilità e la preparazione crescenti che riscontriamo nelle alunne e negli alunni delle scuole toscane – sottolinea Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – segno evidente di un cambio di passo che registriamo soprattutto nelle generazioni più giovani: uno scenario di speranza, mentre il mondo sembra allontanarsi decisamente e inopinatamente dalle buone pratiche di sostenibilità”.

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