Ecosistema

Plastica in mare, Arcipelago Pulito va avanti per altri quattro mesi

Foto di Walter Fortini, Toscana Notizie
Foto di Walter Fortini, Toscana Notizie
L’obiettivo adesso è una legge nazionale che consenta ai pescatori di raccogliere i rifiuti rimasti impigliati nelle reti. Oggi i pescatori toscani premiati a Ecomondo.

 

E’ stato un successo e così “Arcipelago pulito” andrà avanti per altri quattro mesi. La sperimentazione è terminata all’inizio di novembre ma la Regione Toscana – assieme a tutti gli altri partner, tra cui Legambiente e Unicoop – ha deciso che il progetto, che ha visto una cooperativa di pescatori di Livorno e una mezza dozzina di pescherecci impegnati nella raccolta della plastica che galleggia o si deposita sui fondali, proseguirà  in attesa della cosiddetta legge “Salvamare” allo studio del ministero dell’Ambiente.

Intanto “Arcipelago pulito”, che è una novità assoluta in Italia e in Europa, è diventato modello e anche una buona pratica riconosciuta dal Parlamento Europeo, dove è stato presentato a fine giugno.
Il 13 settembre l’Europarlamento ha approvato una risoluzione non vincolante che contiene, tra le varie proposte per la riduzione dei rifiuti di plastica, anche l’incentivo ai pescatori che possono riportare in porto quanto raccolto. oggi, a Rimini, sempre i pescatori toscani hanno ricevuto pure un premio. E’ accaduto durante Ecomondo 2018, la kermesse internazionale dell’ambiente che nella sua ventiduesima edizione torna a parlare di green economy e sostenibilità.

L’obiettivo adesso è avere una legge nazionale che consenta ai pescatori di raccogliere i rifiuti che rimangono impigliati nelle loro reti. Attualmente, per un vuoto normativo, questo non è possibile e il pescatore è ritenuto responsabile dei rifiuti che riconduce in porto, anche quelli raccolti in mare perché casualmente rimasti nelle reti. Anzi, ne dovrebbe addirittura pagare i costi di smaltimento. La conseguenza è che, prima di “Arcipelago Pulito”, i rifiuti tirati su con rombi e sugarelli puntualmente venivano ributtati in mare. Un’assurdità, colpa di un corto circuito normativo che trasforma un comportamento virtuoso in un costo.
Intanto si punta ad allargare  la sperimentazione da Livorno e dallo specchio di mare di fronte a tutta la costa e l’arcipelago toscano.

Fonte: Regione Toscana

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