Rifiuti e riciclo

Rifiuti, l’incenerimento previsto a San Zeno alimenta il dibattito pubblico

Con la delibera regionale del 3 agosto i quantitativi annui da sottoporre a incenerimento passerebbero dalle 45.000 tonnellate annue attuali a 75.000.

 

AREZZO – Con la delibera 1083 del 3 agosto 2020 della Giunta regionale al “Progetto di riposizionamento dell’impianto di recupero di rifiuti urbani di San Zeno“ il polo aretino potrebbe essere ampliato e aumentare l’attuale linea di compostaggio per il trattamento di ulteriori 35.000 tonnellate annue oltre alle 23.000 già trattate. L’impianto gestirebbe il pretrattamento della frazione organica da raccolta differenziata mediante digestione anaerobica delle 35.000 tonnellate di rifiuti prima del processo di compostaggio.

I quantitativi annui da sottoporre a incenerimento passerebbero invece dalle 45.000 tonnellate annue attuali a 75.000. Complessivamente potranno essere trattate fino a un massimo di 78.000 tonnellate annue di rifiuti nella selezione meccanica e fino a un massimo di 89.200 tonnellate nella “fabbrica di materia”.
«Abbandoniamo la logica del mero incenerimento dei rifiuti – commenta il presidente di Aisa impianti, Giacomo Cherici – e spostiamo l’asse sul recupero a tutto tondo”.

“Le richieste di aumento delle autorizzazioni di termovalorizzazione e di potenza termica appaiono del tutto fuori scala – commenta Tommaso Fattori di Sì Toscana a Sinistra – e sproporzionate rispetto alle esigenze se San Zeno è destinato a smaltire soltanto i rifiuti residui dell’area di Arezzo.L’impianto di San Zeno servirà in realtà a bruciare i rifiuti di Firenze o di altre zone della regione e del Paese. In questi 5 anni ci siamo battuti per una nuova programmazione regionale e un nuovo piano rifiuti, centrato sull’economia circolare sull’obiettivo rifiuti zero”.

Lo Studio epidemiologico di coorte su mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area di San Zeno, realizzato dal CNR e dall’ASL di Arezzo, aveva fatto rilevare un aumento del rischio di mortalità e ricoveri ospedalieri associati alle emissioni dell’inceneritore – conclude Fattori -. A fronte di tutto ciò avevamo chiesto alla Giunta regionale quali opere di mitigazione e riduzione degli inquinanti e delle emissioni intendesse adottare nell’immediato per ridurre i rischi per la salute della popolazione e per l’ambiente”.

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