Inquinamento

PFAS e microplastiche nelle acque al centro del Forum Energia Toscana di Legambiente

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Il Forum è stato dedicato all’impiego della risorsa idrica nei settori industriali per evidenziare problemi, buone pratiche e avanzare proposte.

 

Redazione
12 maggio 2025

AREZZO – L’inchiesta di Greenpeace dello scorso anno ha confermato in modo inequivocabile come l’inquinamento da PFAS sia diffuso in numerose zone della Toscana. Si tratta di “inquinanti eterni” non presenti in natura e prodotti dalle attività umane, utilizzati in numerosi processi industriali e per la realizzazione di molti prodotti di uso comune. Per la loro stabilità chimica non si degradano, possono percorrere lunghe distanze nell’ambiente (es. attraverso l’aria, l’acqua, la polvere), entrare nella catena alimentare e persistere anche nell’organismo umano con gravi conseguenze per la salute.

L’argomento è stato affrontato anche nei giorni scorsi durante la quarta edizione del Forum Energia Toscana, organizzato da Legambiente Toscana, presso la Borsa Merci di Arezzo. L’appuntamento era dedicato all’impiego della risorsa idrica nei settori industriali per evidenziare i problemi, avanzare proposte che riducano l’impronta idrica e sottolineare le buone pratiche già avviate, con interventi di rappresentanti del mondo istituzionale e universitario, delle associazioni e delle aziende.

Da un punto di vista normativo con il recente Decreto Legislativo n. 18/2023 sono state introdotte novità per la gestione dell’acqua potabile tra cui: le azioni per prevenire contaminazioni, per implementare i piani di sicurezza, le nuove regole per la fruizione dell’acqua negli spazi pubblici e le filiere di contrasto a contaminanti come PFAS e microplastiche. In particolare, in Toscana, lo stato chimico delle acque superficiali è buono solo per il 55%, rimane ancora da lavorare per il raggiungimento dell’obiettivo per la totalità delle acque al 2027.

“Nella nostra regione i dati degli enti di monitoraggio e controllo delle acque, come quelli di Arpat, evidenziano criticità che riguardano anche le sostanze chimiche – dichiara Federico Gasperini, direttore Legambiente Toscana – ma l’aspetto più importante riguarda la salute pubblica poiché anche gli inquinanti emergenti possono risalire le catene alimentari”. 

A conclusione del Forum Acqua, tenendo conto dei principi di prevenzione e precauzione, Legambiente ritiene che i distretti produttivi debbano rendere più sostenibili le filiere in vista dell’entrata in vigore delle nuove normative: “Chiediamo che siano intensificati i controlli, finanziati gli studi e le ricerche sul campo per incrementare il livello di conoscenza dello stato di contaminazione rispetto agli inquinanti emergenti, per trattare le criticità prima che il problema ambientale diventi anche sanitario”. Si è parlato anche di gestione delle acque reflue, di distretti produttivi e vivaismo.

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