Agricoltura

Il PIL agricolo in caduta libera tra clima impazzito e speculazione

Contadino

L’agricoltura è l’unico settore in calo con un – 4,4% a livello nazionale. Ma in Toscana va anche peggio. Coldiretti: “E adesso attenti alle etichette e ai prezzi per evitare truffe e speculazioni”.

L’agricoltura è l’unico settore a far registrare un calo del PIL (-4,4%) a causa del clima impazzito che ha avuto effetti devastanti nelle campagne con una storica siccità su cui si sono abbattuti violenti nubifragi a macchia di leopardo e una stima dei danni superiore ai 2 miliardi di euro nel 2017. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei conti trimestrali. Un quadro reso ancora più sconfortante dai danni provocati in questi ultimi giorni da neve e gelo anche in pianura.
Secondo le stime dell’organizzazione la produzione lorda vendibile 2017 ha segnato un calo del 9,6% rispetto al 2016, che è stato anch’esso un anno di crisi.

La siccità  ha segnato la Toscana e ha lasciato ferite profonde, stimate dalla Regione in oltre 430 milioni di euro, colpendo in modo pesante un po’ tutti i settori e in particolare seminativi, ortofrutta, miele ma anche vino e olio. Il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, ha di recente firmato il decreto con il quale è riconosciuto il carattere di eccezionalità della siccità 2017 e attiva alcuni interventi di sostegno alle imprese agricole. Misura certo utile, commentano in casa Coldiretti, ma tardiva e parziale.

Si tratta di un crollo – precisa Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – dovuto agli effetti delle condizioni climatiche sulle principali produzioni, dalla riduzione del 23% del raccolto di mele all’addio a una bottiglia di vino su quattro, ma anche una produzione di olio in calo dell’11% rispetto alla media dell’ultimo decennio. In questa situazione di crisi si sono inserite anche manovre speculative per sottopagare i prodotti agli agricoltori. Un rischio che riguarda anche la recente ondata di maltempo che ha colpito duramente le produzioni orticole toscane, come in Val di Cornia con la distruzione dell’80% delle coltivazioni di carciofi. Ai cittadini la raccomandazione di essere attenti alle etichette e ai prezzi, per evitare truffe e speculazioni”.

Fonte: Coldiretti Toscana

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