Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Amazzonia e fiume Paraguay, due problemi del Sud America e del mondo

Jair Bolsonaro e Lula da Silva.
Jair Bolsonaro e Lula da Silva.

Il nuovo governo brasiliano di Lula vuole far dimenticare la gestione Bolsonaro dell’Amazzonia. Intanto il livello del fiume Paraguay è sceso di tre metri.

 

di Sandro Angiolini
8 gennaio 2023

Mentre il tema ambientale dominante di queste passate feste sono state le insolite ed elevate temperature registrate pressoché in tutta Europa (vedi effetti del cambiamenti climatico…), preferisco iniziare il nuovo anno con due notizie che provengono da lontano, più esattamente dall’America Latina.

La prima notizia riguarda la nomina del nuovo ministro dell’Ambiente nel terzo governo presieduto da Lula in Brasile. Si tratta di Marina Silva, che aveva già occupato questa carica prima di dimettersi nel 2008 per disaccordi con lo stesso primo ministro riguardo alla costruzione di una nuova centrale idroelettrica.

E’ un personaggio di notevole caratura: cresciuta povera in uno stato dell’Amazzonia, ha lavorato da giovane in una piantagione di caucciù, rimanendo orfana di madre. Ha cominciato presto a occuparsi difesa dell’ambiente e contro la deforestazione, collaborando con Chico Mendes e ricevendo nel 1996 il premio Goldman (l’equivalente del Nobel “verde”). Adesso ha di fronte una sfida non da poco: far dimenticare la gestione Bolsonaro dell’Amazzonia (con un record di ettari disboscati in un anno pari alla superficie dell’intero Libano) e creare una bioeconomia sostenibile impostata su tutte le risorse della foresta, nel rispetto dei diritti dei lavoratori. A occhio potrebbe anche andarci molto vicino.

La seconda notizia appare molto diversa, ed è di sicuro negativa, ma in realtà si riferisce allo stesso argomento, cioè al cambiamento climatico e ai suoi impatti. In questo caso parliamo del fiume Paraguay che dà il nome all’omonimo Stato. In un mese il livello delle sue acque è sceso di tre metri, raggiungendo un minimo storico.

Il problema non è solo della vegetazione e della fauna che di queste acque hanno bisogno per sopravvivere. Il fiume Paraguay è essenziale per trasportare il 70% delle merci che si muovono nel Paese, che a sua volta occupa un ruolo chiave per l’economia della parte meridionale dell’America Latina. Di conseguenza i prezzi delle merci tendono a salire, a catena. Ciò vi fa venire in mente qualcosa di familiare, tipo rialzo dei prezzi, dell’inflazione e le difficoltà economiche globali? Esatto. E conferma che un problema ambientale serio non è mai solo un problema ambientale.

Ecco un altro motivo per cercare di sostenere il ri-orientamento delle filiere e delle economie verso catene basate sullo scambio di beni che si trovino più vicini ai consumatori finali, e un’ennesima dimostrazione che intervenire riducendo drasticamente il consumo di energia prodotta da fonti fossili è più che urgente (per inciso anche i fiumi francesi, su cui viaggiano molte chiatte, non se la passano bene ultimamente…).

Sandro-Angiolini-Toscana-AmbienteOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

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