Ecosistema

Annata record, salgono a 16 i nidi di tartaruga marina Caretta caretta in Toscana

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Forte dei Marmi: Cecilia Mancusi del Settore Mare di Arpat verifica la presenza delle uova (foto WWf Alta Toscana)

Sei all’isola d’Elba, cinque in Versilia e cinque tra Grosseto, Piombino e Livorno. E per la prima volta una mamma tartaruga marcata con un tag satellitare.

 

Redazione
10 agosto 2023

nido identificatoContinua a stupire e appassionare la stagione riproduttiva delle tartarughe marine in Toscana: la più straordinaria da quando, nel 2013, questi rettili hanno incominciato a nidificare sulle coste della regione. Sono 16 i nidi registrati finora: sei all’isola d’Elba, cinque in Versilia e cinque nella costa tra Grosseto, Piombino e Livorno.

Invece non ha dato esito positivo la verifica fatta martedì 8 agosto con i volontari di Legambiente per un probabile nido a Fetovaia (Isola d’Elba) dopo che la femmina era stata avvistata sulla spiaggia all’alba. Esito negativo anche per la verifica, sempre l’8 agosto, all’Isola di Montecristo dopo la segnalazione di una traccia di tartaruga marina. Ma c’è ancora tempo, l’estate non è finita.
Intanto tra il 5 e il 9 agosto il primo fiocco rosa: sono nate le prime 84 tartarughine dal primo nido deposto in Toscana, quello della spiaggia di Galenzana all’Isola d’Elba, sotto gli occhi vigili e attenti di Legambiente.

Il sedicesimo nido toscano è stato scoperto e accertato tra il 5 e il 6 agosto da tartAmare a Vada, nella spiaggia libera della Bucaccia; la femmina che ha deposto quest’ultimo nido in ordine di tempo è stata marcata con un tag satellitare dal professor Paolo Luschi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa nell’ambito del progetto Nat.Ne.T della Regione.

È la prima volta che quest’operazione viene messa in atto in Toscana. Finora l’applicazione dei tag satellitari si era rivolta soprattutto agli esemplari riabilitati nei centri di recupero al momento della liberazione. Da oggi quindi la tartaruga di Vada, in costante contatto con un satellite ogni volta che salirà in superficie per respirare, potrà essere seguita in tutti i suoi spostamenti che potranno essere visualizzati su una mappa. Si potrà sapere se rimarrà in zona o si allontanerà e, soprattutto, se uscirà ancora dall’acqua per una nuova deposizione. Si conosce infatti ancora troppo poco sulla biologia e la distribuzione delle femmine adulte nelle fasi post o inter riproduttive.

Nidificazioni sempre più a nord

Mai come quest’anno gli esperti si interrogano sulla correlazione, ormai evidente, tra la nidificazione delle tartarughe nelle aree costiere settentrionali e i cambiamenti climatici perché con l’aumento delle temperature alcune aree che prima non erano adatte alla schiusa ora lo sono diventate. Un fenomeno destinato a crescere.
Le temperature sempre più alte, oltre a spostare le nidificazioni in zone settentrionali, influiscono anche sul sesso dei nascituri. Infatti, confermano gli esperti dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, nasceranno sempre più femmine.

Una app per segnalare i nidi

Per la segnalazione di nuovi nidi ARPAT e Regione Toscana invitano i cittadini a collaborare grazie all’applicazione ‘ARPAT – Ambiente in Toscana’ disponibile per Android e IOS, che permette di scattare fotografie e di georeferenziarle in base alla posizione rilevata dal telefono. Questo consentirà al personale tecnico ARPAT di intervenire per le verifiche e, in caso di accertamento del nido, metterlo in sicurezza.

Forte dei Marmi, nido messo in sicurezza (foto WWf Alta Toscana)
Forte dei Marmi, nido messo in sicurezza (foto WWf Alta Toscana)

 

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