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Cartucce al piombo: l’Europa le proibisce ma il Governo italiano rema contro

Cartucce- piombo_Toscana-ambiente
Foto WWF Italia

Wwf e Lega Antivivisezione: “Circolare ministeriale spiega dettagliatamente in quale modo i cacciatori possono aggirare la norma”. 

 

di Gabriella Congedo
17 febbraio 2023

Ieri 16 febbraio è entrato in vigore il divieto di utilizzo di munizioni al piombo all’interno delle zone umide disposto dal Regolamento Europeo 2021/57 Era ora. Ogni anno in Europa l’avvelenamento da piombo uccide milioni di uccelli acquatici: bastano 2-3 pallini per un uccello di taglia media. Ma non basta. Il piombo passa negli animali che si nutrono di uccelli contaminati e da lì entra nella catena alimentare. È stato bandito da tutti i prodotti di consumo ma la caccia ha rappresentato finora una zona franca, con migliaia di tonnellate rilasciate ogni anno solo nelle Zone Umide europee.

Il regolamento europeo, che non vieta affatto la caccia nelle zone umide ma impone solamente di sostituire le munizioni al piombo con munizioni di altro materiale, è stato da subito osteggiato dal mondo venatorio e dagli armieri. Il motivo sottolinea il WWF, è che “sebbene vi sia ampia disponibilità di munizioni senza piombo, già ampiamente utilizzate in molti paesi europei, ad esempio con acciaio – alternative tecnicamente possibili e con minori rischi per la salute umana e l’ambiente –, queste restrizioni costringerebbero l’industria delle munizioni a riconvertirsi e renderebbero inutilizzabili molte tipologie di armi oggi in uso”.

Ecco allora arrivare in soccorso il Governo italiano che ha già diffuso una circolare interministeriale (Agricoltura e Ambiente) che dà della norma europea un’interpretazione talmente restrittiva da annullarne la portata. Dal WWF ecco qualche esempio: “Nella circolare vengono ridotte al massimo le ipotesi in cui un’area viene classificata come zona umida. Vengono escluse, ad esempio, quelle zone che tendono ad allagarsi nel periodo invernale attirando numerosi uccelli acquatici e altrettanti cacciatori. La circolare inoltre consente ai cacciatori trovati nei pressi di zone umide in possesso di munizioni di piombo di evitare di essere sanzionati: basta dichiarare di trovarsi lì di passaggio”.

Come se non bastasse – fa eco la LAV (Lega Antivivisezione) – nella circolare è dettagliatamente argomentato in quale modo i cacciatori possono aggirare la sanzione prevista nei confronti di coloro che dovessero essere sorpresi a portare con sé cartucce al piombo all’interno o nei pressi delle zone umide. Se quindi un cacciatore dovesse essere colto dalla vigilanza con delle cartucce al piombo in tasca, sarà sufficiente seguire le istruzioni descritte nella circolare”. Tutto questo “riportato in un documento sottoscritto dal ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, che avrebbe il compito di tutelare l’ecosistema applicando anche le disposizioni europee e dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che con caccia e ambiente c’entra nulla”. 

Eppure i cacciatori sono sempre meno e sempre più anziani (età media tra i 65 e i 78 anni), pochissimi hanno meno di trent’anni ma la loro forza di pressione sulle istituzioni rimane intatta come quando erano milioni. Tanto da far rischiare al nostro Paese, come potrebbe avvenire stavolta, l’apertura di una procedura d’infrazione pagata poi da tutti gli italiani.