Ecosistema

Censimento degli uccelli acquatici 2024, il Padule di Fucecchio diventa la prima zona umida della Toscana

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Airone bianco maggiore (foto di Fabio Cianchi)

Censiti 95.000 uccelli in tutta la Regione. L’Alzavola la specie più numerosa, in aumento aironi e fenicotteri ma anche specie esotiche invasive come l’Ibis sacro.

 

di Iacopo Ricci
2 febbraio 2024

Foto di Luca Puglisi
Foto di Luca Puglisi

Anatre, fenicotteri, aironi, oche selvatiche, trampolieri: sono circa 95.000 gli uccelli acquatici svernanti censiti in Toscana nel gennaio appena trascorso. Lo rende noto il Centro Ornitologico Toscano “Paolo Savi” (COT) che ha scelto il 2 febbraio, Giornata mondiale delle zone umide, per comunicare i risultati dell’ultimo censimento. Come ogni anno un piccolo esercito di rilevatori e volontari del Centro ha battuto laghi, paludi e aree umide con l’aiuto di simpatizzanti, associazioni, parchi naturali ed enti locali.

Questi censimenti si svolgono in tutta Europa nell’ambito del programma “International Waterbird Census”. In Italia l’attività è coordinata dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e svolta a livello regionale dal Centro Ornitologico Toscano, che dal 1984 si occupa di ricerca sugli uccelli in Toscana.

I risultati del censimento

Dopo anni di continuo aumento il 2024 ha fatto registrare una leggera flessione nel numero di uccelli acquatici presenti in Toscana. Il calo appare più marcato nelle aree meridionali della regione e sembra non interessare i settori settentrionali.
Se guardiamo ai numeri sono due le zone umide a fare la parte del leone: il Padule di Fucecchio, dove sono stati censiti oltre 13.000 uccelli e l’ex Padule di Bientina, che segue a ruota con numeri di poco inferiori. E sono proprio queste due aree, con un contributo minore del vicino lago di Sibolla, ad accogliere i gruppi più consistenti della specie più numerosa in Toscana: l’Alzavola (circa 13.500 esemplari, oltre la metà della popolazione toscana).

Gli uccelli acquatici più numerosi sono gli anatidi con circa 36.000 presenze: oltre l’Alzavola le specie più diffuse sono il Germano reale (oltre 7.500 esemplari), il Mestolone (2.500) e il Moriglione (1.600). In leggero calo quest’anno le Oche selvatiche con poco meno di 3.500 individui concentrati principalmente nella Maremma grossetana.

Tra le specie più numerose anche l’appariscente Fenicottero, l’elegante trampoliere rosa delle lagune salmastre, con oltre 5.500 esemplari distribuiti soprattutto nelle paludi costiere della Maremma ma con piccoli nuclei anche nel Valdarno. In costante aumento gli aironi e in particolare l’airone guardabuoi, che ha raggiunto il numero record di 8.500 individui; di rilievo anche la presenza del Mignattaio, una rara specie di ibis, che sfiora i 1.000 esemplari.

Preoccupa invece la diffusione in Toscana dell’Ibis sacro, una specie esotica invasiva che quest’anno ha superato il numero record di 3.000 esemplari, concentrati soprattutto nel settore nord-occidentale della regione. Al contrario, del tutto spontanea e naturale è stata la colonizzazione da parte del Marangone minore, un piccolo cormorano proveniente dall’Europa orientale che ha registrato un nuovo record di presenze con 376 esemplari distribuiti tra la Val di Chiana, la Piana Fiorentina e il Padule di Fucecchio.

Numeri importanti, spiegano gli ornitologi del COT, che certificano come parecchie tra le zone umide toscane possono essere considerate ormai di rilevanza nazionale e internazionale per la conservazione di molte specie.

Fenicotteri (foto di Fabio Cianchi)
Fenicotteri (foto di Fabio Cianchi)

 

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