Rinnovabili

Comunità energetiche, tutti le vogliono. AnciToscana: “Urgente semplificare le procedure”

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Si allunga l’elenco dei Comuni toscani che hanno deciso di dar vita a una CER, l’ultimo è Greve in Chianti. Ma l’iter resta complicato. 

 

Redazione
27 febbraio 2023

GREVE IN CHIANTI (Fi) Tutti pazzi per le CER, le Comunità Energetiche Rinnovabili. In Toscana si allunga giorno dopo giorno l’elenco dei Comuni che hanno deciso di costituirne una. L’ultimo in ordine di tempo è Greve in Chianti dove l’amministrazione farà partire a breve una manifestazione di interesse per invitare cittadini, imprese e organizzazioni no profit ad aderire al progetto. Obiettivo: produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile. La campagna per la raccolta delle adesioni inizierà ufficialmente il 1° marzo con un incontro on line organizzato dal Comune.

I cittadini e le aziende che vogliono aderire – spiega l’assessore alle Politiche ambientali Stefano Romiti – possono scegliere di rivestire ruoli diversi. Si può contribuire come prosumer, consumatori e produttori a un tempo, dotati di un impianto collegato al proprio contatore con cui coprire il fabbisogno elettrico cedendo alla Comunità energetica l’energia in esubero, o anche solo come consumatori quando, non disponendo di un impianto proprio, si consuma l’energia condivisa dagli impianti della comunità”.

Della comunità energetica, informa il Comune, può far parte anche chi mette a disposizione un lastrico o un tetto per l’installazione di una parte dell’impianto di generazione diffusa, necessaria a coprire il fabbisogno di energia elettrica dello stesso titolare e della comunità e i finanziatori interessati all’investimento. Infine, i membri della comunità energetica possono utilizzare impianti messi a disposizione da soggetti esterni, che svolgono la funzione di producer (produttori).

Ma finora non è stato tutto rose e fiori. Dei tanti progetti avviati, non solo in Toscana ma in tutta Italia, pochi sono riusciti a tagliare il traguardo. La causa: mancanza di regole certe e di incentivi, procedure farraginose. Adesso però sta per essere emanato un decreto che sbloccherà ingenti risorse per le comunità energetiche: 55 milioni attraverso i canali del Pnrr e ulteriori 20 milioni su una linea apposita di fondi comunitari.

Una buona notizia anche per i Comuni, sottolinea il direttore di AnciToscana Simone Gheri:L’associazione è da tempo impegnata per la promozione delle comunità energetiche, con un lavoro che condividiamo con l’Agenzia Recupero risorse e con il Consorzio Toscana Energia: quindi ben vengano le risorse, anche se in realtà il decreto era in procinto di uscire già nel giugno 2022”.

Rimane aperto il solito problema della complessità delle procedure. Una maledizione italiana che rischia di scoraggiare anche i più determinati. “Apprezziamo la scelta della Regione di stanziare per il settore risorse concrete e vere, a fronte dei finanziamenti Pnrr che sono a tasso zero – aggiunge Gheri – Ora comunque è necessario semplificare le procedure e pagare di più l’energia che viene rimessa in rete; fermo restando che l’obiettivo rimane produzione e consumo a km zero”.