Agricoltura

Da Festambiente: “Agricoltura, una sfida da vincere in vista delle elezioni”

Da sinistra Stefano Patuanelli e Angelo Gentili.
Da sinistra Stefano Patuanelli e Angelo Gentili.

Tra le priorità il taglio dei sussidi alle fossili, iter veloci per realizzare gli impianti a fonti rinnovabili, agricoltura sostenibile e legalità.

 

Redazione
8 agosto 2022

RISPESCIA (Gr) – Alla festa nazionale di Legambiente appena conclusa focus sulle priorità in campo ambientale dei prossimi Governo e Parlamento all’indomani delle elezioni politiche del 25 settembre. Tra i temi rilevanti è stato affrontato quello dell’agricoltura e dell’urgenza di un quadro normativo sulla riduzione dell’uso dei pesticidi, del supporto necessario per far decollare l’agricoltura biologica dopo l’approvazione della legge.

Secondo Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestalinella PAC approvata sul biologico non potevamo fare di meglio ma bisogna anche sviluppare quanto prima la sperimentazione in campo agrivoltaico per dare indicazioni a investitori e imprenditori agricoli e arrivare a un incentivo con una fascia di percentuale molto più alta”.
Sul tema del benessere animaleil nostro ministero ha chiesto di avere più livelli di certificazione. Ci hanno accusato di continuare a incentivare il modello intensivo, ma bisogna alzare l’asticella pian piano in modo da consentire un salto di qualità per tutti anziché per pochi allevatori italiani. E’ auspicabile un tavolo per la zootecnia sul benessere animale e sull’impatto ambientale di un settore che vale decine di miliardi”.

Non esiste una vera transizione ecologica se non viene coinvolto anche il mondo dell’agricoltura, che ovviamente è una delle prime vittime di emergenza climatica e siccità.  “Realizzare digestori anaerobici per produrre biometano dagli scarti agricoli o dai reflui zootecnici e impianti fotovoltaici sui tetti e sui terreni agricoli con il moderno agrivoltaico, che integra la produzione agricola con quella di elettricità dal sole, dev’essere una priorità per tutte le aziende agricole” ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

Per Legambiente il modello di allevamento convenzionale rappresenta un tema etico non irrilevante ma occorre adottare un approccio che tenga insieme la giusta attenzione al consumatore e le problematiche legate all’impatto della zootecnia sulla sostenibilità e sul benessere animale. Secondo Angelo Gentili, responsabile nazionale Agricoltura di Legambiente, “i problemi nascono quando gli allevamenti sono senza terra, un allevamento senza terra equivale a un percorso industriale dove l’animale nasce in una scatola ed esce solo al momento in cui deve essere macellato: è un processo distorto. Noi vogliamo cambiarlo e far capire che ci sono processi virtuosi che possono essere innestati”.

Il taglio dei sussidi pubblici alle fonti fossili, la velocizzazione degli iter autorizzativi degli impianti a fonti rinnovabili, l’aggiornamento del Piano nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) ai nuovi obiettivi europei di decarbonizzazione del RepowerEU, la necessità di approvare il Piano nazionale sull’adattamento climatico ancora in standby dal 2018, l’urgenza di definire il quadro normativo per realizzare le comunità energetiche e di mettere a bando velocemente le risorse destinate all’agrivoltaico che produce energia in agricoltura senza consumo di suolo: questi gli altri punti emersi nei 5 giorni di Festambiente.

Nelle cinque giornate di Rispescia si è parlato anche di strumenti per coinvolgere i territori allo scopo di ridurre le contestazioni sulla realizzazione delle opere che servono alla transizione ecologica italiana (impianti di digestione anaerobica per produrre compost e biometano, impianti eolici sui crinali e in mare, infrastrutture ferroviarie per ammodernare il trasporto su rotaia di persone e merci), di innalzamento del livello qualitativo dei controlli pubblici per prevenire l’illegalità ambientale, di perdita di biodiversità e riforma della legge quadro sui parchi per permettere al paese di rispettare l’obiettivo del 30% di territorio protetto entro il 2030 e di lotta alla povertà energetica e alle ingiustizie sociali.

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