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Decreto Emergenze, Medici per l’Ambiente: ”Xylella è solo un pretesto”

Ulivo ammalato
ISDE e Navdanya International lanciano una raccolta firme per chiedere la modifica del provvedimento che sarà votato nei prossimi giorni alla Camera.

 

Oltre 200 firme raccolte in poche ore. L’appello lanciato da ISDE – Medici per l’Ambiente e Navdanya International per chiedere la modifica dell’articolo 6 e 8 del Decreto Emergenze, in votazione nei prossimi giorni alla Camera, ha visto in poche ore l’adesione di centinaia di autorevoli personalità del mondo accademico, scientifico, economico, giuridico, agricolo nonché la partecipazione di molte associazioni e organizzazioni della società civile.

In particolare l’articolo 8 a proposito dell’infezione da Xylella in Puglia recita: “Le misure fitosanitarie ufficiali e ogni altra attività ad esse connessa, ivi compresa la distruzione delle piante contaminate, anche monumentali, sono attuate in deroga a ogni disposizione vigente”.

“Le criticità trasformate in emergenza hanno spesso consentito di agire in deroga a importanti leggi di tutela e di realizzare piani contrari a qualsiasi sostenibilità e scientificità. – si legge nella lettera aperta che è stata inviata a tutti i parlamentari italiani – Con questo decreto le caratteristiche di necessità e urgenza saranno però la prassi. In pratica l’eccezionalità diverrà la norma. Affermare infatti che “le misure fitosanitarie ufficiali e ogni altra attività ad esse connessa sono attuate in deroga a ogni disposizione vigente” significa imporre deroghe alla Costituzione, nonché alle leggi nazionali e regionali atte a salvaguardare la salute delle persone, dell’ambiente e delle libertà personali, non per proteggere i cittadini bensì per tutelare comparti agroindustriali ed economici. Con conseguenze gravissime in quanto l’agricoltura, così come la gestione delle fitopatie, sono ormai inscindibili da considerazioni di tipo sociale, ambientale, climatico, alimentare, sanitario, paesaggistico ed economico”.

“Se questo Decreto non verrà modificato negli articoli 6 e 8, da oggi in avanti, con il pretesto di un’emergenza agronomica, si potrà soprassedere a un principio civile costituzionale tanto fondamentale quanto elementare: la prevalenza del diritto di tutti all’ambiente sano, al paesaggio e alla salute sull’interesse economico di pochi. E lo fanno nella maniera peggiore: semplicemente cancellando l’obbligo di valutare gli effetti ambientali dei piani fitosanitari – concludono i proponenti della coalizione – Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare questa pericolosa deriva democratica e portare alla luce della comunità nazionale e internazionale questa incresciosa situazione”.

Chi desidera sottoscrivere la lettera può cliccare QUA