Inquinamento Rinnovabili

Centrali geotermiche, Arpat illustra gli inevitabili impatti ambientali

Immagine da www.ceglab.it
Immagine da www.ceglab.it

In Toscana ci sono 36 centrali attive. L’agenzia regionale, che ne controlla le emissioni (mercurio e acido solfidrico), pubblica i dati ogni anno ed ha appena predisposto una scheda informativa. 

Ad oggi in Toscana sono attive ben 36 centrali geotermoelettriche, gestite dalla Società Enel Green Power, dislocate in quattro “Aree territoriali” (AGE): Larderello, Lago (Val di Cornia), Radicondoli e l’Area del Monte Amiata (spesso suddivisa nelle due zone di Piancastagnaio e di Bagnore).

Negli ultimi cinque anni, ARPAT ha svolto numerosi controlli alle emissioni delle centrali, con una media di 17 – 20 gruppi produttivi (centrali geotermoelettriche) per anno. Gli esiti di questi controlli vengono riportati nell’Annuario dei dati ambientali (vedi edizione 2017) e negli oggetti dati e mappe che ricostruiscono le serie temporali complete dal 2009 al 2016 per quello che riguarda le emissioni di mercurio e le emissioni di acido solfidrico.

Per fornire un quadro sintetico e facilmente comprensibile del tema geotermia, ARPAT ha predisposto anche un’apposita scheda informativa sul tema, che fornisce informazioni – chiare e comprensibili – su cosa sono le risorse geotermiche e come avviene il loro sfruttamento.

La scheda illustra anche gli inevitabili impatti ambientali che questo sfruttamento comporta, illustrando al tempo stesso le azioni di mitigazione messe in atto per ridurne la portata e le attività di monitoraggio e controllo di ARPAT sugli impianti geotermoelettrici e sul territorio.

Fonte: Arpat

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