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Il Comune di Empoli dice no al gassificatore e Zero Waste esulta

La sindaca di Empoli Brenda Barnini e Rossano Ercolini
La sindaca di Empoli Brenda Barnini e Rossano Ercolini

Dopo le manifestazioni di piazza e le varie assemblee pubbliche la sindaca scrive a Regione e Alia per sfilarsi dal progetto.

 

Redazione
20 dicembre 2022

EMPOLI – Il cosiddetto progetto di Distretto dell’economia circolare per la gestione dei rifiuti non recuperabili di Alia Servizi Ambientali e NextChem/Maire Tecnimont, che avrebbe dovuto nascere a Terrafino, sembra non essere più realizzabile dopo che i cortei di protesta del 26 novembre scorso e diversi incontri pubblici hanno manifestato palesemente la contrarietà di gran parte della popolazione.

Durante il Consiglio comunale di ieri la sindaca Brenda Barnini è stata molto chiara: dal Comune è partita una Pec indirizzata alla Regione e ad Alia per ritirare la disponibilità a valutare il progetto che, a detta dei responsabili, “porterebbe a estrarre energia sotto forma di metanolo, etanolo e idrogeno dai rifiuti non recuperabili”.

Una vittoria per i comitati locali di Trasparenza per Empoli, Marcignana non si piega, Mamme news a tutto gas, Assemblea permanente no keu, Comitato raddoppio Empoli-Granaiolo e Comunità in resistenza che hanno salutato la novità portando in dono alla sindaca i prodotti della terra del Castelluccio, un gesto simbolico e di buon auspicio per le future politiche partecipative tra amministrazione e cittadinanza.

Esultano anche Zero Waste Italy e il suo presidente Rossano Ercolini, che si erano schierati fin da subito contro l’impianto e che lo avevano definito “un inceneritore sotto mentite spoglie che costerebbe 400 milioni, come quello proposto da Eni a Stagno (Li) e dovrebbe trattare 256.000 tonnellate di combustibile solido secondario da rifiuti per produrre metanolo” causando a livello ambientale tutti gli effetti indesiderati relativi ai trattamenti termici dei rifiuti.

Dopo la vicenda di Stagno a Livorno è ora il turno dell’empolese di smascherare il tentativo di Eni e Alia di realizzare un’impiantistica che non ha precedenti al mondo – commenta Ercolini –  e si pone in netto antagonismo alla riduzione di rifiuti plastici, alla gerarchia europea di trattamento dei rifiuti che esalta la loro riduzione, al riuso, al recupero di materia e all’economia circolare”.

Per Zero Waste occorre migliorare la raccolta differenziata in modo costante e costruire anche per Empoli dei centri di riparazione e riuso, attuare politiche di riduzione alla fonte a partire proprio dalle plastiche monouso meno riciclabili (polisterolo-polistirene), spingere per responsabilizzare di più i produttori chiamati a ridurre prodotti non riciclabili e/o non compostabili.

Quel 10-15% di RUR (la parte non riciclabile dei rifiuti soliti urbani) può essere trattata in impianti a freddo – conclude Ercolini – in grado di recuperare oltre la metà dei rifiuti in entrata, permettendo di recuperare ancora materia e stabilizzare ciò che transitoriamente deve ancora andare in discarica”.

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