Rinnovabili

Impianto eolico nel Mugello, arriva il via libera al progetto

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Monte Giogo (foto Regione Toscana)

Monia Monni: “Opera in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 100 mila persone”. Ma la Soprintendenza farà ricorso. 

 

di Iacopo Ricci

VICCHIO, DICOMANO (Fi) – Con una delibera di giunta la Regione Toscana ha dato il via libera al nuovo impianto eolico nel Mugello. Sorgerà sul Monte Giogo di Villore e prevede la realizzazione di sette turbine eoliche (erano otto nel progetto originario). I Comuni coinvolti sono Vicchio e Dicomano ma per le opere accessorie sono interessati anche Rufina e San Godenzo.

Gli aerogeneratori produrranno 80 milioni di kWh annui con un risparmio di circa 40 mila tonnellate all’anno di CO2. “Questo consentirà di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di circa 100 mila persone, molte di più di quelle che vivono nel comprensorio del Mugello che conta circa 64 mila abitanti” ha puntualizzato l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni.
Il sì era già arrivato dopo la Conferenza dei servizi che si era tenuta a gennaio, adesso la decisione è stata formalizzata anche dalla Giunta.

Ma non è detto che tutto filerà liscio. Fin da quando è stato presentato, più di due anni fa, il progetto ha visto la forte opposizione di associazioni ambientaliste, istituzioni e comitati di cittadini. Si teme l’impatto negativo delle turbine e dei lavori per costruirle sul paesaggio, sull’ecosistema e sull’economia della montagna.
Il fronte del “No” è molto ampio. Ha dato parere negativo la Soprintendenza della Città Metropolitana di Firenze. Ha bocciato il progetto il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, motivando il dissenso con un corposo dossier. Si è opposto il Comune di San Godenzo. Un coro di no è arrivato anche dal Comune di Marradi, dall’Unione dei Comuni del Valdarno e Valdisieve e, sul versante tosco-romagnolo, dal Comune di Portico San Benedetto, della Soprintendenza per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e dall’Unione Comuni della Romagna Forlivese.

La Regione però intende andare avanti in nome dell’interesse pubblico prevalente. “Un intervento che ha effetti così rilevanti dal punto di vista della produzione di energia da rinnovabili e della riduzione delle emissioni di CO2 è un intervento che contribuisce in maniera sostanziale agli obiettivi di decarbonizzazione – ha aggiunto Monia Monni – Se vogliamo davvero salvare il pianeta dobbiamo anche avere il coraggio di cambiare un po’ il paesaggio per proteggerlo. Diversamente, tra qualche anno, non ci sarà nessun paesaggio da preservare”.

Adesso la Soprintendenza e il Comune di San Godenzo, facendo seguito al dissenso espresso in Conferenza dei Servizi, potranno fare ricorso contro la delibera entro 10 giorni dalla notifica. A quel punto l’ultima parola per la realizzazione dell’impianto spetterà alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

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