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In arrivo misure straordinarie a sostegno dell’agricoltura biologica toscana

campo biologico
Approvata all’unanimità in Regione la mozione di Toscana a Sinistra. Un pacchetto di interventi per puntare sulla transizione al biologico nel medio-lungo termine.

 

Un pacchetto di misure straordinarie a sostegno dell’agricoltura biologica in Toscana messa in ginocchio dall’emergenza Covid-19. È quanto prevede una mozione presentata da Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Toscana a Sinistra) e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

Il mondo dell’agricoltura biologica e dell’agroecologia è stato particolarmente penalizzato dalla pandemia in quanto dipende per lo più da canali di vendita diretti come ristoranti, agriturismi, mercati contadini e dalla possibilità di offrire degustazioni dei propri prodotti in azienda.

La proposta di Toscana a Sinistra appena approvata è molto articolata e prevede prima di tutto che siano riprogrammati i fondi residui del Programma di sviluppo rurale per estendere i finanziamenti della misura 11 a sostegno dell’agricoltura biologica appena aperta a tutte le aziende che ne facciano richiesta e non solo a quelle che convertono la produzione nel 2020. La Giunta dovrà poi adottare tutti gli strumenti opportuni per aumentare le risorse del programma e favorire un processo di transizione al biologico e il suo mantenimento nel medio-lungo periodo.

A questo scopo vengono individuati una serie di interventi: liquidazione nel più breve tempo possibile delle misure arretrate; rapida indagine statistica sulle realtà dotate di fascicolo aziendale per individuare gli interventi sulle situazioni più urgenti; aiuti diretti a fondo perduto per le piccole aziende contadine; riapertura e moltiplicazione, con le necessarie misure di sicurezza e distanziamento, dei mercati contadini ovunque i produttori lo richiedano; promuovere il settore trainante dell’ospitalità rurale attraverso un portale regionale; elaborare una strategia di programmazione condivisa che coinvolga non solo le associazioni di categoria, ma anche le facoltà di Agraria, Artea, i biodistretti, gli enti di certificazione, la grande distribuzione e l’Anci; promuovere i mercati locali.

Soddisfatto il capogruppo di Toscana a Sinistra Tommaso Fattori: “Già oggi la superficie certificata bio in Toscana supera i 140 mila ettari e le aziende interessate sono oltre cinquemila. L’eliminazione dei pesticidi e la transizione verso l’agroecologia è il futuro dell’agricoltura toscana, se vogliamo tenere assieme salute, produzione di cibo sano e contrasto al cambiamento climatico e all’inquinamento”.

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