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In Toscana due nuovi distretti biologici: la Regione ha riconosciuto Montalbano e Chianti

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Presentati ufficialmente oggi i due nuovi arrivati vanno ad aggiungersi ai tre distretti già esistenti: Fiesole, Calenzano e Val di Cecina.

 

Redazione
6 febbraio 2023

Cresce e si arricchisce il biologico in Toscana. La Regione ha riconosciuto due nuovi distretti biologici, il distretto del Montalbano e il distretto del Chianti. Le due nuove realtà vanno ad aggiungersi ai tre distretti già esistenti: Fiesole, Calenzano e Val di Cecina.

I due nuovi arrivati sono stati presentati oggi con una conferenza stampa che si è rivelata una vera festa del biologico, la prima occasione in cui tutti e 5 i biodistretti esistenti in Toscana riconosciuti con legge (la 51 del 2019) dalla Regione si sono riuniti e ritrovati.
Montalbano e Chianti vanno ad aggiungersi infatti al distretto biologico di Fiesole, il primo nato il 27 luglio 2021, al distretto biologico della Val di Cecina riconosciuto il 13 luglio 2022 e a quello di Calenzano riconosciuto il 15 settembre 2022.
Il prossimo 9 marzo si terrà proprio nel Montalbano il primo tavolo dei distretti, organismo che la legge impone di istituire annualmente, e sarà l’occasione per scambiare esperienze, confrontarsi su eventuali problemi e condividere prospettive.

Le due new entry

Scorcio del Montalbano (foto Comune di Carmignano)
Scorcio del Montalbano (foto Comune di Carmignano)

Distretto biologico del Montalbano – Riconosciuto il 23 dicembre 2022, il distretto nasce dall’esperienza maturata dall’associazione del Biodistretto del Montalbano che sin dal 2016 opera sul territorio per valorizzare l’agricoltura locale, tutelare l’ambiente e favorire metodi di coltivazione compatibili con i principi dell’agricoltura biologica, biodinamica e con i cicli della natura.
Il territorio del distretto corrisponde al confine amministrativo dei Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano con una superficie agricola utilizzabile di 4.876 ettari complessivi, di cui oltre il 40% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica. 59 le aziende che hanno aderito.

Distretto biologico del Chianti – Riconosciuto il 31 gennaio 2023, pur essendo un soggetto nuovo e diverso rispetto al distretto rurale del Chianti (riconosciuto nel 2018) lavorerà con questo in modo sinergico per diventare un laboratorio di progettazione, sperimentazione e attuazione di nuove pratiche per l’agricoltura biologica.
Il territorio del distretto biologico comprende 7 Comuni, ovvero Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano Val di Pesa.

I tre già istituiti

Il distretto biologico della Val di Cecina si estende su 12 Comuni: Bibbona, Casale Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Cecina, Guardistallo, Lajatico, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Pomarance, Riparbella, Volterra. Hanno aderito 10 aziende tramite il Coordinamento Toscano Produttori Biologici.
Il distretto biologico di Calenzano insiste sul solo comune di Calenzano, che ha una SAU biologica del 36%. Sono 10 le aziende biologiche che hanno aderito.
Il distretto biologico di Fiesole, nato inizialmente come distretto rurale ad alta vocazione biologica e poi trasformato in distretto biologico, comprende il solo comune di Fiesole e ha una SAU biologica del 68%.

Siamo una regione che vuol fare di un’agricoltura sana, di qualità e ambientalmente sostenibile un modello da diffondere – ha detto la vicepresidente e assessora all’Agroalimentare Stefania Saccardi – Siamo sulla buona strada se si considera che l’Europa ha dato l’obiettivo del 25% della superficie coltivata a biologico per il 2025 e già adesso la Toscana è al 35%. Oggi presentiamo due distretti dove la superficie a biologico si attesta attorno al 40%”.

Le regole per diventare distretto

Tre sono i vincoli che la Regione Toscana ha posto per istituire un distretto:
– presenza di una superficie condotta con metodo biologico pari almeno al trenta per cento rispetto alla superficie agricola utilizzata.
– l’adesione di almeno 3 imprenditori agricoli biologici iscritti nell’elenco pubblico degli operatori dell’agricoltura e dell’acquacoltura biologiche che operano sul territorio del distretto o, se presente sul territorio, un’associazione in cui siano presenti almeno tre imprenditori agricoli biologici iscritti;
– l’adesione di un terzo dei Comuni del territorio del distretto, che si devono impegnare ad adottare politiche di tutela dell’uso del suolo, di riduzione della produzione di rifiuti, di difesa dell’ambiente e di promozione delle produzioni biologiche e di difesa e sviluppo dell’agrobiodiversità.

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