Ecosistema

La Posidonia spiaggiata non va trattata come un rifiuto: da Arpat una guida per tutelarla

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È importante per l’ecosistema marino ma i Comuni costieri di solito la rimuovono. Cecilia Mancusi di Arpat: “Ha un ruolo prezioso, bisogna imparare a conviverci”.

 

di Gabriella Congedo
20 aprile 2024

Posidonia-scheda-ArpatQuando la si incontra in grandi quantità sulle spiagge si prova un senso di fastidio e infatti, molto spesso, viene trattata come un rifiuto. E invece la Posidonia oceanica ha una funzione importante nell’ecosistema marino: è un indicatore di qualità delle acque costiere, svolge un’azione utile contro l’erosione, ossigena le acque, riesce a sequestrare grandi quantità di carbonio e rappresenta un rifugio per molte specie marine. E allora è il caso di conoscerla meglio.

“Si tratta di una pianta marina caratteristica del mar Mediterraneo – spiega Cecilia Mancusi del settore Mare di ARPAT, l’Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana – Come per le piante terrestri, in autunno – inverno cadono grandi quantità di foglie che a causa delle mareggiate, insieme ad altre parti della pianta, si accumulano sulla spiaggia mischiandosi con la sabbia formando strutture elastiche, anche di grandi dimensioni, che prendono il nome di “banquettes“, spesso non gradite ai bagnanti e ai gestori dei lidi”.

Eppure nonostante il suo grande valore ecologico questa pianta marina è sempre più minacciata. Un fenomeno tanto allarmante da aver portato all’inserimento della Posidonia oceanica tra le specie marine protette dalle Convenzioni di Berna e Barcellona e dalla Direttiva Habitat.

In realtà le banquettes di posidonia non sono rifiuti, sono invece indice di un’alta qualità ambientale. Per promuovere una corretta informazione ARPAT ha da poco pubblicato una scheda informativa destinata ai cittadini“Posidonia oceanica: polo di biodiversità”. Tra gli argomenti trattati lo spiaggiamento di foglie di Posidonia visto come risorsa e non come problema e le migliori pratiche di gestione di questi accumuli. La scheda spiega altresì in che modo ARPAT misura lo stato di salute delle praterie di posidonia nel mare toscano.

Da alcuni anni l’Agenzia regionale si sta facendo promotrice di una campagna informativa verso i Comuni costieri affinché installino sulle spiagge dei cartelli che facciano conoscere ai bagnanti il valore ecologico di questa pianta, promuovendo così la spiaggia ecologica, che significa anche convivere con le banquettes e apprezzarne l’importanza.

Ma i Comuni scelgono per lo più di rimuovere le banquettes di Posidonia destinandole alla discarica o agli inceneritori. Uno spreco di soldi pubblici e un danno per l’ambiente. “Per fortuna – sottolinea Cecilia Mancusi – in Italia, in particolare in Sardegna, in Spagna, a Malta ma soprattutto in Francia comincia ad affermarsi una nuova sensibilità verso la spiaggia ecologica che fa preferire il mantenimento delle banquettes di Posidonia sul posto, riconoscendone appieno il ruolo prezioso”.

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