Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Nature Restoration Law, un accordo importante ma forse troppo ambizioso

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L’approvazione della legge che mira a ripristinare gli ecosistemi nell’Unione è un fatto positivo. Tuttavia sarà difficile raggiungere gli obiettivi nei tempi previsti.

 

di Sandro Angiolini
12 novembre 2023

La notizia a carattere ambientale più rilevante della settimana che si chiude proviene probabilmente da Bruxelles. Dopo lunghe trattative i Paesi membri dell’Ue e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo (che tuttavia deve essere ratificato dal Parlamento e dal Consiglio europei) sul ripristino degli ecosistemi naturali nell’Unione (la cosiddetta “Restoration law”), giudicato però insufficiente da molte associazioni ambientaliste.

“È la prima legge in assoluto in Europa che non solo proteggerà la natura ma la ripristinerà” ha dichiarato Pascal Canfin, eurodeputato di Renew Europe e presidente della commissione parlamentare Ambiente. In particolare, la nuova legislazione richiederà ai vari Paesi di attuare misure per ristabilire gli ecosistemi naturali su almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione entro il 2030, stabilendo obiettivi specifici e vincolanti per ognuno degli ecosistemi inclusi nella legge, dai terreni agricoli alle foreste, dai laghi alle aree urbane. In seguito saranno chiamati a ristabilire almeno il 60% degli habitat in condizioni degradate entro il 2040 e almeno il 90% entro il 2050. Ognuno di loro dovrà presentare piani specifici alla Commissione europea, il primo dei quali dettaglierà la strategia da adottare fino a giugno 2032.

Questo anche perché nel 2033 è previsto un “freno d’emergenza”, cioè una valutazione da parte dell’esecutivo comunitario dell’impatto di questa legge sul settore agricolo, forestale e ittico, così come delle sue conseguenze socio-economiche complessive; una delle preoccupazioni della Commissione Europea infatti è che, recuperando grandi estensioni di territorio da usi agricoli, si possa pregiudicare l’autosufficienza nella produzione di alimenti.

In maniera analoga il testo della legge contiene anche la possibilità di sospendere fino a un anno i dettami di ripristino degli ambienti naturali in caso di “eventi eccezionali e imprevedibili” (leggi guerre o pandemie) che abbiano severe conseguenze sulla sicurezza alimentare dell’Ue.

Cosa ne penso? L’approvazione di questa legge è senz’altro un fatto positivo, sia dal punto di vista simbolico che sostanziale. Però gli obbiettivi fissati mi sembrano ambiziosi e dubito che possano venire raggiunti nei tempi previsti. Anche perché per mettere in pratica interventi di recupero ambientale occorre normalmente molto tempo, sia per mettere a punto le norme nazionali e regionali che li regolano, sia per intervenire concretamente sul terreno (senza parlare dei costi collegati a tali interventi, con Stati appesantiti da un debito pubblico che negli ultimi anni è cresciuto praticamente ovunque). Sul fatto poi che l’accordo preveda tra 10 anni una “pausa di riflessione” per valutare come siano andate effettivamente le cose mi sembra puro buon senso.

La mia sensazione è che si corra il rischio, mettendo troppa carne al fuoco (ricordo che sulla transizione ecologica è in corso un dibattito spesso acceso), di far trovare a chi nega le emergenze ambientali una scusa per non intervenire al proposito. Occorre perciò fissare bene le priorità che si possono ragionevolmente raggiungere con il consenso della maggior parte della popolazione. Il ripristino di una serie di ambienti naturali danneggiati dall’azione antropica è uno di questi.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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