Rinnovabili

Ok del Governo a nuova centrale geotermica, il Comune di Radicofani: andremo per vie legali

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Val d'Orcia, panorama

Il nuovo impianto sorgerà al confine con il Parco della Val d’Orcia, patrimonio Unesco: “Inevitabili gli scompensi ambientali”.

 

di Gabriella Congedo
6 settembre 2022

RADICOFANI (Si) – Qualche giorno fa il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a due nuovi impianti di produzione di energie rinnovabili in Toscana: quello eolico di Monte Giogo di Villore nel Mugello e il geotermico ad Abbadia San Salvatore, nell’Amiata.
Quest’ultimo è un impianto di tipo binario e sorgerà in località Le Cascinelle. Progettato da Sorgenia, attingerà a un fluido geotermico ai margini della media entalpia (160°C) e non dovrebbe rilasciare nessuna emissione in atmosfera grazie all’impiego di uno scambiatore di calore e alla totale re-iniezione del fluido geotermico nel sottosuolo.
L’impianto, assicurano dalla Regione Toscana, dovrebbe soddisfare il fabbisogno elettrico di almeno 32.000 famiglie producendo 80 GWh annui ed evitando l’emissione in atmosfera di 40 mila tonnellate di CO2 all’anno.

Strada tutta in discesa dunque? Non proprio. La centrale di Cascinelle sorgerà a due passi dal Parco della Val d’Orcia, patrimonio Unesco, ed è vista come il fumo negli occhi dai Comuni del Parco (Castiglion d’Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d’Orcia). Da quando il progetto si è profilato all’orizzonte è stato un susseguirsi di ricorsi, manifestazioni pubbliche, pareri negativi acquisiti e presentati, istanze di scienziati, esperti, Soprintendenza, ministro della Cultura.

Adesso, all’indomani dell’ok governativo alla costruzione dell’impianto, arriva la durissima presa di posizione dell’amministrazione comunale di Radicofani che prende atto “con grande rammarico” della decisione del Consiglio del Ministri. Il Comune però non si limita a rammaricarsi e si riserva, come informa una nota “di valutare la possibilità di intraprendere ogni ulteriore iniziativa legale da condividere con altri Enti, istituzioni, gruppi e soggetti costituiti a carattere pubblico o privato a tutela degli interessi della Comunità locale, contro la realizzazione dell’impianto geotermico per la difesa e salvaguardia del territorio, delle attività socio-economico e produttive, nonché delle peculiarità tipiche di Radicofani e della Val d’Orcia, ma soprattutto contro qualsiasi deturpamento o possibile danneggiamento ambientale, della morfologia e dell’assetto territoriale che ne dovessero derivare”.

E una volta passata la tornata elettorale onde evitare strumentalizzazioni il Comune, che non rinuncia a protestare e a dichiararsi parte lesa, procederà “con altre e specifiche misure nell’intento di stigmatizzare nel modo più formale la decisione del Governo dimissionario”.

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