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Poggibonsi, quel che resta degli “alberi da salvare” dopo l’incontro pubblico

Un cartello appeso da ignoti su una piantumazione in largo Campidoglio.
Un cartello appeso da ignoti su una piantumazione in largo Campidoglio.

Gli esperti intervenuti all’incontro del 25 febbraio hanno lanciato suggerimenti e idee pratiche per una gestione virtuosa del verde urbano.

 

di Marcello Bartoli
8 marzo 2023

POGGIBONSI (Si) – Si è trattato di un incontro molto partecipato quello che Donatella Mercatelli, referente toscana dell’associazione ecologista GrIG (Gruppo d’Intervento Giuridico), ha organizzato lo scorso 25 febbraio presso l’Hotel Alcide per sensibilizzare cittadinanza e istituzioni all’importanza di una gestione del verde virtuosa, soprattutto nelle aree urbane. L’appuntamento ha visto la collaborazione dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Siena, Pontarolo Engineering Spa, Lipu Toscana, Difensori della Natura, Rete Toscana in Movimento, Centro Parchi Internazionale e Atto Primo, Salute Ambiente Cultura.

Donatella-Mercatelli-alberi-PogggibonsiSiamo contenti perché abbiamo percepito molto interesse da parte dei tanti cittadini che hanno partecipato all’incontro – ha detto Mercatelli – e stiamo lavorando per inviare presto a sindaco, assessore all’Ambiente e al dirigente dei Lavori Pubblici e Manutenzione del Comune una sintesi dei preziosi contributi degli autorevoli esperti del settore che sono intervenuti. Siamo certi che l’amministrazione farà tesoro di queste conoscenze, anche di carattere decisamente molto pratico”. 

 

Marco-Il-Grande-alberi-PoggibonsiSul fronte dei rimedi ai marciapiedi rotti e agli alberi che non crescono in città, l’ingegner Marco Il Grande ha spiegato che la vita degli alberi è resa difficile dall’impermeabilizzazione del suolo con asfalto e cemento che rende molto difficile l’inserimento di nuove piante per la limitatezza dello sviluppo dell’apparato radicale all’interno delle zolle verdi concesse. Il metodo tradizionale comporta anche una scarsa resistenza a venti e piogge mentre l’asfissia costringe la pianta a rompere la pavimentazione per cercare aria e acqua. Il sistema Cupolex Radici, grazie a una struttura in cemento armato che occupa circa il 3% dell’area, consente di riempire il restante 97% dell’area con terreno non compattato e permette lo sviluppo dell’apparato radicale e la crescita della pianta, con tutti i benefici annessi”.

Marco-Dinetti-alberi-PoggibonsiMarco Dinetti, responsabile Ecologia urbana della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), ha ricordato come  le funzioni svolte dai grandi alberi sono circa 70 volte maggiori di quelle prodotte dagli esemplari giovani e di recente impianto. La componente faunistica e avifaunistica  svolge un ruolo importante sia dal punto di vista funzionale che culturale (birdwatching, citizen science). La fauna è tutelata dalla legge 157/92 che recepisce la Direttiva europea Uccelli e contiene articoli dedicati espressamente alla protezione dei nidi. Per questa ragione occorre ancor più evitare abbattimenti e potature nel periodo primaverile della nidificazione. In una progettazione ecologica saranno privilegiate – sebbene in maniera non esclusiva – le specie autoctone, potenziando lo strato della vegetazione di sottobosco (siepi, arbusti)”.

Dinetti è entrato poi nel merito della gestione del verde urbano: La potatura  dovrebbe essere vista come intervento straordinario e selettivo solo su quei rami che ne hanno reale necessità, impiegando tecniche corrette quali il taglio di ritorno, evitando potature drastiche e distruttive come la capitozzatura. Per la sostituzione delle alberature, anch’essa dovrebbe essere mirata, graduale e circostanziata e non utilizzata su vasta scala. Per guidare queste operazioni occorrerebbe sviluppare valutazioni e calcoli sia funzionali che economici dei benefici ecosistemici offerti dalle piante da confrontare con la situazione che si determinerebbe in caso di sostituzione e rinnovo delle alberature. La Lipu è sempre a disposizione con della documentazione e collabora a organizzare convegni, corsi e seminari di formazione”.

Francesco-Mossolin-alberi-PoggibonsiIl professor Franco Tassi, inizialmente nella lista dei relatori, è stato sostituito dal giovane ricercatore Francesco Mossolin del Centro Parchi Internazionale che ha ribadito come la natura non ha bisogno dell’uomo, semmai il contrario“Sarebbe assai meglio  abbracciare gli alberi anziché massacrarli. L’equilibrio ecologico, idrogeologico, climatico, il ciclo dell’acqua e la nostra stessa salute dipendono dal manto verde che circonda città, villaggi e campagne e che dovremmo conservare e curare con amore. L’educazione al rispetto per gli alberi deve iniziare sin dall’infanzia, affinché diventi negli anni un principio etico fondamentale di vita, incoraggiando i giovani a piantare nuovi virgulti e a prendersene cura”. 

francesco-Zangari-alberi-PoggibonsiL’agronomo Franco Zangari ha ricordato invece come “gran parte dei crolli è causata da attacchi fungini che generano carie e minano la stabilità  dell’albero. I regolamenti comunali del verde vietano di eseguire scavi a meno di un metro e mezzo dal tronco. Qualora si dovesse intervenire a una distanza inferiore è necessario evitare l’escavatore, rifilando e disinfettando i tagli con prodotti fungicidi. Alcuni regolamenti vietano anche l’uso del decespugliatore in prossimità del tronco per evitare danni alla corteccia. È questa la principale causa di deperimento o disseccamento dei giovani alberi. Per evitare sollevamenti dell’asfalto e delle pavimentazioni pedonali molte amministrazioni scelgono oggi di piantare gli alberi a raso rispetto al piano stradale piuttosto che in aiuole rialzate delimitate da cordoli. Ciò favorisce l’allungamento delle radici e l’assorbimento dell’acqua piovana in modo da evitare allagamenti della sede stradale. Qualora il cordolo fosse necessario, ad esempio nelle rotonde o nelle aiuole spartitraffico, è opportuno lasciare delle feritoie per favorire l’afflusso dell’acqua piovana e mantenere il livello del terreno qualche centimetro sotto il piano stradale”.

dario-Boldrini-alberi-PoggibonsiIl divulgatore Dario Boldrini ha realizzato centinaia di servizi per il programma GEO di RAI 3 in giro per l’Italia e si definisce “Giardiniere planetario”, una qualifica ereditata da Gilles Clèment, agronomo e paesaggista francese. Ha creato decine di giardini in tutta Italia e ha sottolineato che con progetti anche economici è possibile dar vita a delle vere e proprie oasi di bellezza e biodiversità rivolte al benessere dei cittadini, scegliendo specie non troppo pervasive. Serve più sensibilità da parte delle amministrazioni e volontà di provare a sperimentare per rendere le proprie città più vivibili e belle”.  

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