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Quarrata, puzzo pestilenziale e animali morti nel torrente: interviene Legambiente

torrente Fermulla-rifiuti
Foto Legambiente Quarrata

In questo tratto confluiscono i reflui di uno scarico fognario. I volontari hanno raccolto i rifiuti e fatto le analisi chimiche dell’acqua.

 

di Gabriella Congedo

image004QUARRATA (Pt) – Il puzzo è terribile, nella poca acqua rimasta animali morti e tanti rifiuti. Non è la prima volta che i volontari di Legambiente Quarrata intervengono sul torrente Fermulla, che passa in pieno centro abitato. Di solito lo fanno in agosto, quando l’alveo è in secca, per pulirlo dalle porcherie che i soliti incivili gettano dalla pista ciclopedonale che lo costeggia.

Adesso però un po’ d’acqua c’è ancora ed emana un odore pestilenziale. Molti cittadini, disperati, hanno chiesto l’intervento di Legambiente che stamattina ha fatto un sopralluogo nell’alveo del torrente presso il ponte in via San Lorenzo. Uno spettacolo indegno quello che i volontari si sono trovato davanti: odore nauseabondo, rifiuti nell’acqua stagnante e animali morti.

Com’è loro abitudine hanno raccolto i rifiuti, animali morti compresi, e fatto le analisi chimiche dell’acqua con un kit rapido. In quel tratto, spiegano, c’è un muricciolo che quando il livello dell’acqua è molto basso, come ora, divide il torrente in due parti: una di acqua stagnante dove si concentrano girini, anatre e qualche lontra e una più secca dove arriva solo l’acqua sporca dello scarico fognario adiacente che rende l’aria irrespirabile. Oltre ai rifiuti, in questo tratto di torrente secco si trova anche una numerosa colonia di gamberi, forse gamberi killer (ma che certamente nessuno si azzarderebbe a mangiare).

Ed ecco cosa è risultato dalle analisi: “Dalla parte dell’acqua stagnante – spiega il presidente di Legambiente Quarrata Daniele Manetti, che è un chimico – i valori di ossigeno disciolto oscillano tra i 2,8 – 3 mg/litro a una temperatura di 24,5 °C e l’acqua è quasi trasparente, anche se non manca qualche bottiglia che galleggia qua e là. L’acqua in uscita dalla fogna presenta valori di ossigeno disciolto attorno ai 1,3 – 1,5 mg/ litro a una temperatura di 25,9 gradi centigradi, così come la pozza della parte insalubre dove ristagnano animali morti e l’acqua ha un colore cinereo. Questi valori (tra 1-3 mg/litro a 20° C ) sono tipici dell’ipossia, cioè della mancanza di ossigeno”.

In altri termini “posto che a 20° C la massima concentrazione di ossigeno è 9. 17 mg/litro, possiamo dire che dove l’acqua è più stagnante è presente un inizio di ipossia mentre per l’acqua della parte secca si può parlare quasi di anossia (mancanza di ossigeno tale da non poter permettere la vita)”.
E infatti in questo tratto solo i gamberi riescono a sopravvivere, ma ancora per poco.

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