Ecosistema

Riserva naturale Santa Luce, costruito un nido artificiale per far tornare il falco pescatore

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Foto LIPU

Pochissime le coppie nidificanti in Italia, quasi tutte in Maremma. Il presidente della Lipu: “La Riserva si colloca lungo la rotta migratoria toscana”. 

 

di Iacopo Ricci
12 marzo 2024

SANTA LUCE (Pi) – Un nido artificiale per invogliare il falco pescatore a riprodursi. È quello collocato alcuni giorni fa nella Riserva Lipu del lago di Santa Luce accanto a un albero della sponda est del lago. Qui in effetti questo splendido rapace ha già una presenza costante durante le migrazioni ma non si è ancora deciso a “mettere su famiglia”.

Fino al 2011 il falco pescatore in Italia era estinto e solo grazie a un progetto di reintroduzione ha nuovamente iniziato a nidificare con alcune coppie nel Parco della Maremma e una coppia in Sardegna. Favorire il suo ritorno nel lago di Santa Luce è di fondamentale importanza per ricostituire la complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici, di cui questa specie rappresenta il vertice.
Questo progetto – ha commentato Alessandro Polinori, presidente della Lipu – è di particolare importanza conservazionistica perché la Riserva si colloca lungo la rotta migratoria toscana del falco pescatore ed è vicina all’area del Parco della Maremma dove sono già presenti alcune coppie, fattori che possono favorire il ritorno della specie nella riserva”.

Il nido presenta anche una sagoma artificiale di falco, una strategia già sperimentata con successo nella vicina Corsica, dove il falco pescatore si riproduce, e utile per attrarre gli individui della specie e stimolarne la nidificazione.

La presenza del falco pescatore nella riserva Lipu del lago di Santa Luce testimonia la costante evoluzione della riserva e la perfetta naturalizzazione del bacino acquifero realizzato da Solvay Italia negli anni ’60, incastonato in un paesaggio rurale intatto e tipico della Toscana – ha dichiarato Giamila Carli, sindaca di Santa Luce – La piattaforma destinata a questo rapace è un ulteriore passo avanti nella valorizzazione della riserva, dove sono state censite oltre 180 specie di uccelli”.

Il lago di Santa Luce, un paradiso di biodiversità

Il lago nasce nei primi anni Sessanta come bacino idrico per la Solvay Chimica Italia, ancora oggi proprietaria dell’area. Viene costruita una diga di sbarramento per la raccolta delle acque del fiume Fine. Così lo specchio d’acqua è stato colonizzato dalla vegetazione palustre e da numerose specie di fauna acquatica. La Lipu gestisce la Riserva dal 1992 con il sostegno della Regione Toscana. Con il tempo l’oasi Lipu Santa Luce diventa area naturale di interesse locale Lago di Santa Luce e poi Riserva naturale, prima provinciale e poi, dal 2015, regionale. L’importanza di quest’area naturale è stata anche riconosciuta dall’Unione Europea che l’ha inserita nella Rete Natura 2000 come Zona speciale di conservazione.

Foto Lipu
Foto Lipu

 

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