Inquinamento

Scandalo Keu, la Regione Toscana si costituirà parte civile al processo

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Approvata all’unanimità mozione Movimento 5 Stelle. Monni: “Dobbiamo fare di tutto perché a pagare sia chi ha inquinato e non i cittadini toscani”. 

 

di Iacopo Ricci
1 febbraio 2023

Scandalo Keu: la Regione Toscana si costituirà parte civile nel processo sullo smaltimento illecito dei fanghi prodotti dalla concia delle pelli. Oggi il Consiglio Regionale ha approvato con 26 voti favorevoli, nessuno contrario e nessun astenuto una mozione presentata da Irene Galletti (M5S).
Il documento impegna la Giunta regionale a riferire in Consiglio regionale “sull’effettiva costituzione di parte civile a suo tempo annunciata, illustrando come intende rivalersi sui responsabili per i costi e le conseguenze dirette e indirette che gli sversamenti di Keu hanno avuto e avranno sui cittadini toscani, sulla loro salute, nonché su territorio, ambiente, ed economia”.

La cosiddetta “inchiesta Keu” si è chiusa lo scorso novembre con la notifica di 26 avvisi inviati dalla Procura di Firenze. Per “Keu” si intendono le ceneri di risulta del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che, nonostante la presenza di sostanze altamente inquinanti come cromo e arsenico, sono state impiegate in attività edilizie e come sottofondi stradali (il caso più eclatante la strada regionale 429). Uno scempio ambientale che, stando alle indagini, si sarebbe protratto per anni.

Oggi in aula l’assessora all’Ambiente Monia Monni ha fatto il punto sugli interventi messi in atto finora dalla Regione. Dopo che nel 2021 è scoppiato il caso Keu, ha ricordato, la Regione si è attivata subito per i controlli con monitoraggi sui pozzi, campagne di controllo, task force dedicate, supporto alle amministrazioni comunali e facendo partire uno studio per capire il comportamento del Keu nel tempo.
Dobbiamo fare di tutto perché a pagare sia chi ha inquinato e non i cittadini toscani” ha detto, precisando che la pubblica amministrazione può intervenire solo di fronte all’inerzia di chi deve effettuare i ripristini e ricordando che la Regione ha già stanziato fondi (10 milioni di euro) a cui se ne aggiungeranno altri in sede di variazione di bilancio.

Quanto alla possibilità che ci siano altri siti contaminati da Keu “la Regione da tempo, con Arpat e con l’autorità giudiziaria, sta conducendo ricognizioni”. Nessuna traccia, invece, del decreto del Governo nazionale atteso da un anno che dovrà attivare la struttura del Commissario unico per la bonifica delle discariche, necessaria per coordinare le azioni nei territori interessati.

La costituzione della Regione come parte civile è un dovere morale oltre che economico a cui chi amministra non può sottrarsi – ha commentato la firmataria della mozione Irene Galletti, che ha aggiunto: “È quasi certo che i siti interessati dagli sversamenti conciari siano molti di più di quelli segnalati dalla stampa, questo per via del vincolo di riservatezza posto dagli inquirenti. Questo aspetto rende evidente che i 10 milioni stanziati dalla Giunta saranno insufficienti a rimediare al danno ambientale e alla salute prodotto”.

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