Agricoltura

Sei frutti antichi toscani inseriti nelle specie da tutelare

Foto Istituto Sant'Anna di Pisa
Foto Istituto Sant'Anna di Pisa

Sono: il pero Angelica, il fico Neruccio, il fico Popone o Striato, il pesco Sanguigno settembrino, il pesco Sanguigno ottobrino e il pesco Spiccicaiolo. Tutti dell’Elba.

Sei specie toscane di frutti antichi sono state inserite nei repertori regionali dalla commissione Tecnico-scientifica delle specie legnose da frutto della Toscana al fine di essere tutelate dal rischio di estinzione. È un riconoscimento ufficiale per il lavoro svolto dal gruppo di ricerca dei Bio Labs dell’Istituto di Scienze della vita della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, che si occupa da anni di agrobiodiversità.
Le antiche varietà inserite nei repertori toscani sono: il pero Angelica dell’Elba; il fico Nerucciolo o Neruccio dell’Elba, il fico Popone o Striato dell’Elba; il pesco Sanguigno settembrino dell’Elba, il pesco Sanguigno ottobrino dell’Elba e il pesco Spiccicaiolo dell’Elba.

Per valutare l’autoctonia delle specie individuate è stata necessaria un’accurata ricerca archivistica e documentale che si svolta attraverso la consultazione di lavori settoriali sul germoplasma frutticolo e pubblicazioni specialistiche. Queste varietà sono state riprodotte per innesto e talee e sono conservate nel Campo catalogo dell’Orto dei semplici dell’isola d’Elba, situato all’Eremo di Santa Caterina a Rio nell’Elba, ma anche non pochi privati ed alcune aziende hanno reintrodotto queste varietà nei loro terreni, orti e giardini.

Sono due i progetti territoriali, finanziati dalla Regione Toscana e dal Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, svolti dal 2011 a oggi, che hanno permesso di censire e di caratterizzare ben 73 varietà di fruttiferi, un ampio patrimonio varietale che potrà essere utilizzato, in chiave moderna, per contribuire al miglioramento genetico, per individuare nuove “cultivar” di alto profilo nutrizionale e salutistico, nonché per valorizzare il territorio dell’Isola d’Elba e più in generale dell’Arcipelago toscano attraverso la secolare cultura gastronomica locale.

La pera Angelica è presente in pochi esemplari. Matura alla fine di giugno. Il frutto è di buon sapore e non si mantiene a lungo. Per i fichi, il Nerucciolo è endemico dell’Elba e ha la caratteristica che può essere coltivato in vaso, i suoi frutti maturano alla fine di agosto e vengono consumati freschi o essiccati, mentre il fico Popone, del quale esistono pochi esemplari, matura a settembre e ha un frutto molto buono, ma ha scarsa produttività e per questo è poco coltivato.

Le tre varietà di pesche sono diffuse in pochi esemplari. Tutte e tre presentano buon sapore e non si conservano a lungo. Sono varietà rustiche, quindi resistenti alle malattie e si propagano anche attraverso i semi conservando i caratteri della pianta madre. La maturazione del frutto avviene a settembre per la Spiccicaiola e la Sanguigna settembrina, mentre da metà ottobre in poi matura anche la Sanguigna ottobrina che dura fino a dicembre.

Fonte: Regione Toscana

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