Agricoltura

Tropicalizzazione del clima, l’agricoltura toscana è messa a dura prova

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Coldiretti Toscana rileva forti cali nella produzione di pere, mele, susine, meloni, frumento, pomodori, miele, latte e uova. Previsioni negative anche per vino e olio.

 

Redazione
28 agosto 2023

Inflazione e speculazione stanno mettendo a dura prova i consumi degli italiani e come se non bastasse dobbiamo fare i conti con un cambiamento climatico che genera danni e precarietà per il settore agricolo, difficoltà nella distribuzione dei prodotti e l’aumento dei relativi prezzi.

In Toscana è stata una stagione tra le più complicate e sofferte di sempre con 88 eventi estremi dall’inizio dell’anno tra piogge eccessive, alluvioni, grandinate, trombe d’aria che hanno danneggiato le coltivazioni, le strutture agricole e le infrastrutture e ridotto le quantità di prodotti freschi con conseguenze sulla disponibilità di frutta e ortaggi sugli scaffali. E’ quanto riferisce Coldiretti Toscana sulla base dei dati Eswd (European Severe Weather Database) in riferimento all’allerta meteo arancione che sta interessando gran parte del territorio regionale.

L’evento avverso più temuto dagli agricoltori è la grandine, già 26 gli eventi registrati in Toscana da gennaio a oggi sempre secondo i dati Eswd, 8 nel solo mese di agosto con chicchi grandi anche fino a 9 centimetri che a macchia di leopardo hanno distrutto intere coltivazioni, ferito le piante e seriamente compromesso i prossimi raccolti. Per difendere la produzione di vino e frutta sono state già attivate, laddove possibile, le contromisure come le reti anti-grandine che hanno il compito di evitare il danneggiamento dei frutti o è stata anticipata la raccolta, ma sono molte le aziende che stanno sempre più ricorrendo alle polizze assicurative per tutelare le produzioni dagli eventi atmosferici sempre più imprevedibili e pesanti.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza sempre più frequente alla tropicalizzazione hanno tagliato la produzione di pere (-70%), mele (-30%), susine (-30%), meloni (-50%), frumento (-10%), pomodoro (-10%) ma anche delle varietà primaverili di miele (90%), latte (-15%) e uova (-10%). Previsioni in calo anche per il vino (-20%) secondo il primo monitoraggio di Vigneto Toscano e sulla prossima annata olivicola dove la riduzione oscilla tra il 10% e il 50% a seconda della zona.

“Il 2023 si classifica fino a ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre – sottolinea Coldiretti Toscana – con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni. Servono investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.

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