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A Firenze comitati e associazioni insieme lanciano la campagna Stop Pesticidi

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Assemblea pubblica il 6 dicembre al cinema Odeon. Si parlerà di alternative all’agricoltura industriale, chimica e su larga scala che sta devastando i territori.

 

In vista dell’assemblea pubblica del 6 dicembre “Costruiamo insieme il cammino verso l’agroecologia nel nostro territorio” per il lancio della campagna Stop Pesticidi pubblichiamo il comunicato di Fridays For Future Firenze.

AsseFIRENZE – Il 6 dicembre, dalle ore 18 alle 20.30, il Cinema Odeon ospiterà una grande assemblea pubblica sul tema dei pesticidi, dell’agricoltura industriale e della gestione dei nostri territori e delle loro risorse naturali. Quest’iniziativa nasce dalla sinergia e collaborazione tra diverse realtà: il nodo fiorentino di Genuino Clandestino (Comunità di Resistenza Contadina Jerome Laronze), il comitato Mondeggi Bene Comune Fattoria senza Padroni, l’assemblea di Fridays for Future Firenze e alcuni comitati di lotta territoriale, come l’Assemblea della Piana contro le nocività e il Comitato No Aeroporto.

La volontà condivisa è stata quella di mobilitarsi sul tema dei cambiamenti climatici e della crisi ecologica, partendo da uno dei settori che più incide sulla devastazione ambientale e sullo scompenso degli ecosistemi: l’agricoltura industriale, chimica e su larga scala, basata sulle monocolture e sulla dipendenza da prodotti tossici per la natura e per le persone.

All’assemblea del 6 dicembre interverranno:
Mondeggi Bene Comune e Genuino Clandestino Firenze
• I ragazzi e le ragazze di Fridays for Future Firenze
Patrizia Gentilini, oncologa, dell’associazione ISDE – Medici per l’ambiente
• Tommaso Fattori, consigliere regionale e promotore di diverse iniziative in difesa dell’ambiente
Navdanya International: associazione fondata da Vandana Shiva attiva nella promozione di alternative agroecologiche, nella lotta contro i monopoli delle sementi, l’agricoltura industriale e il cambiamento climatico
Riccardo Bocci, direttore tecnico di RETE SEMI RURALI, associazione che lavora per la conservazione della biodiversità agricola

Di seguito il testo di lancio dell’iniziativa:
Se ci guardiamo attorno oggi e ci soffermiamo ad ascoltare e osservare il mondo che ci circonda, non è difficile rendersi conto del grave stato di disarmonia e fragilità in cui versano gli ecosistemi naturali, dalla piccola alla grande scala. Ci ritroviamo a vivere in ambienti sempre più antropizzati, inquinati, depredati e destabilizzati, con effetti sempre più pervasivi sulle nostre vite e sul corretto funzionamento dei meccanismi naturali che fino a ora hanno garantito la sopravvivenza e la riproduzione di tutte le specie sul nostro pianeta, compresa la nostra.

Questo scenario non è causato dalle attività umane in genere ma da un sistema politico, economico e sociale ben preciso, che nell’ultimo secolo ha portato avanti un modello basato sui profitti, sullo sfruttamento indiscriminato della natura e di ogni forma di vita.

Analizzare la stato di salute del pianeta oggi, confrontarsi con il cambiamento climatico e la crisi ecologica significa necessariamente confrontarsi con il sistema economico dominante, capitalista e neoliberista, che si è tradotto in una profonda mercificazione di tutto l’esistente. Le risorse naturali, le comunità umane, la terra sono state messe interamente al servizio del denaro, diventando beni di scambio. Questo approccio ci ha condotto dove siamo ora: sull’orlo della catastrofe ecologica e climatica, che ha portato la comunità scientifica internazionale a parlare di sesta estinzione di massa in riferimento ai ritmi e alla portata dell’estinzione delle specie viventi sul pianeta (sia nel mondo vegetale che animale).

Sono numerosi i settori economici e produttivi che giocano un ruolo centrale nel cambiamento climatico; tra questi spicca la produzione alimentare, in particolare l’agroindustria globalizzata. Il settore agro-industriale è infatti considerato responsabile per 1/3 delle emissioni che contribuiscono al cambiamento climatico oltre a essere una delle prime cause di inquinamento dei terreni, delle acque e dell’aria per via dell’uso di sostanze chimiche nocive come pesticidi e fertilizzanti chimici.

Queste sostanze sono state introdotte in agricoltura a partire dalla seconda guerra mondiale, come frutto delle scoperte legate all’apparato bellico, con un processo di riconversione economica senza precedenti. Molte delle sostanze ora impiegate in agricoltura vengono dalla riconversione agricola di sostanze sperimentate nei laboratori della Germania nazista (e non solo). È con la cosiddetta Rivoluzione Verde che con fondi statunitensi (in particolare la Rockefeller e la Ford Foundation) i pesticidi e i fertilizzanti chimici iniziano a essere utilizzati, dapprima in Sud America, partendo dal Messico e poi in India, Vietnam, Thailandia, Pakistan, fino ad arrivare alla loro indiscussa diffusione in tutto il mondo come ‘magica’ medicina per l’agricoltura globale.

La Rivoluzione Verde non ha solo portato all’introduzione di sostanze chimiche nocive ma ha anche contribuito all’affermazione di un modello agricolo che ha distrutto l’agricoltura tradizionale e contadina per dare spazio alle monocolture, alla produzione su larga scala, alla riduzione della biodiversità e all’omologazione dei sistemi agricoli.

I pesticidi, i fertilizzanti chimici, i fitofarmaci, i semi selezionati per resistere alle sostanze tossiche che vengono applicate sui campi stanno distruggendo i nostri ecosistemi locali. Inoltre questi componenti chimici si diffondono nell’ambiente (per il cosiddetto effetto deriva) inquinando le falde acquifere e comportando l’impoverimento e la contaminazione dei suoli. Dai campi queste sostanze entrano poi nella nostra catena alimentare attraverso i prodotti che consumiamo.

La devastazione ambientale, il cambiamento climatico, l’aumento delle malattie croniche legate all’esposizione alle sostanze tossiche utilizzate in agricoltura richiedono di iniziare a organizzarci, informarci e mobilitarci per pretendere una gestione diversa dei nostri territori e delle nostre campagne.
Non si può continuare a produrre il cibo in questo modo.

Le alternative a questo modello agricolo e produttivo esistono e vanno costruite ripristinando i saperi contadini, il rapporto con la terra e promuovendo un’agricoltura sempre più locale e attenta alle relazioni tra ogni elemento naturale.
Con quest’assemblea pubblica intendiamo porre alcune basi teoriche e strumenti per provare a costruire insieme un cammino verso l’agroecologia sul nostro territorio, costruendo nuove relazioni tra le comunità e le realtà di lotta locali e lanciando una campagna condivisa di sensibilizzazione e mobilitazione contro i pesticidi.

Questo percorso nasce dall’iniziativa del nodo fiorentino di Genuino Clandestino (Comunità di resistenza contadina Jerome laronze) assieme al comitato di Mondeggi Bene Comune Fattoria senza Padroni, a Fridays For Future Firenze Firenze e i comitati di lotta territoriale (assemblea della Piana contro le nocività) e speriamo possa arrivare a coinvolgere sempre più realtà.
Stop Pesticidi, Costruiamo insieme il cammino verso l’agroecologia nel nostro territorio!

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