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Agroecologia contadina, a Firenze un corso per reimparare l’agricoltura

Da sinistra: Masanobu Fukuoka, Giannozzo Pucci e Bill Mollison.
Da sinistra: Masanobu Fukuoka, Giannozzo Pucci e Bill Mollison.

Ricostruire le comunità rurali: fra il 30 settembre e il 4 ottobre un corso teorico e pratico dal Centro Studi per la nuova agricoltura contadina di Giannozzo Pucci.

 

di Marcello Bartoli
19 settembre 2023

FIRENZE – Fondamenti e pratiche dell’Agroecologia contadina è il titolo del corso che si terrà tra Fiesole, Le Sieci, Ontignano e Calenzano fra il 30 settembre e il 4 ottobre, organizzato dal Centro Studi per la nuova agricoltura contadina con sede presso la storica Libreria Editrice Fiorentina. Il coordinatore del corso è Giannozzo Pucci, noto al mondo ambientalista come colui che ha fatto conoscere a tanti appassionati l’agricoltura naturale di Masanobu Fukuoka e la permacoltura di Bill Mollison.

L’editore è da sempre fervente critico dell’agricoltura convenzionale che definisce “industria a cielo aperto”: L’agricoltura è un’altra cosa, non confligge con la natura ma ne è amica. Non avremo un futuro se non ci difendiamo dalle aberrazioni dell’agroindustria, certo non l’unica ma fra le principali cause della perdita di biodiversità e degli sconvolgimenti climatici”.

Per il Centro Studi gran parte dell’agricoltura in Italia genera inquinamento delle falde, aumento di CO2 in atmosfera, danni alla salute degli operatori e degli abitanti. In più senza sussidi non potrebbe sopravvivere: “L’Unione europea destina una parte consistente del suo bilancio ai sussidi perché l’agricoltura industriale è un mercato importante per l’industria: del petrolio, dei pesticidi, dei monopoli sementieri e Ogm, delle macchine, della digitalizzazione, degli allevamenti di sofferenze animali,  delle industrie di trasformazione”. 

L’agricoltura industriale, spiega Pucci, distrugge la presenza umana nelle campagne in nome dell’efficienza, del progresso, della scientificità, con l’aumento della dimensione delle aziende, del loro indebitamento, dell’inquinamento, le continue modifiche tecnologiche fino alla frontiera della sostituzione della terra con le industrie, dalle farine di insetti alla carne e al latte prodotti chimicamente: “La transizione ecologica è impossibile materialmente e culturalmente senza una nuova agricoltura contadina, senza la ricostruzione delle comunità rurali su nuove basi come avamposti di un diverso modo di vivere, di una reale economia che abbandoni l’attuale macchina di saccheggio della terra che trasforma i fondamenti ecologici della vita in denaro e rifiuti”.

Negli ultimi decenni molte delle tecniche agricole applicate sono nate in alternativa ai danni dell’agricoltura industriale: dalla biodinamica alle varie scuole di agricoltura biologica, naturale, rigenerativa, sintropica, alla permacoltura e alle varie combinazioni fra esse. “Il nuovo corso di Agroecologia contadina è uno dei tanti passi di preparazione di un nuovo fronte per risanare l’alimentazione del Paese – conclude Pucci – e costruire una nuova ruralità coinvolgendo le scuole, il volontariato, la gente in fuga dalle guerre e dalla fame come economia basata sull’ecologia post-consumista, l’autonomia energetica e alimentare, la bonifica del territorio“.

Le giornate di studio saranno condotte da: Silvia Pérez-Vitoria, dottore in Economia; Lilian Ceballos, dottore in Farmacologia e Biologia dell’Evoluzione ed Ecologia; Miguel Neau, ecologo-botanico e agronomo del terreno; Nicolas Supiot, contadino-fornaio e allevatore agroecologista. La prima sessione avrà luogo il 30 settembre e il 1 ottobre presso la Casa del Popolo La Montanina di via di Montebeni 5 a Fiesole. La seconda sessione in campo si svolgerà il 2, 3 e 4 ottobre in realtà agricole del territorio. Sostenitori dell’iniziativa sono: Associazione La Fierucola; Parte Guelfa; Navdanya International; Atto Primo e Libreria Editrice Fiorentina. Per informazioni:  333 5342755 – nuovagricolturacontadina@gmail.com

Il programma completo del corso

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