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All’Orto Botanico di Pisa nuove vetrate “a pois” per tutelare gli uccelli

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Foto Università di Pisa

Sono state installate sulle due serre maggiori e aiuteranno a proteggere dalle collisioni mortali le 50 specie di uccelli che vivono qui.

 

Redazione
27 gennaio 2023

PISA – Ogni anno in Italia, secondo le statistiche della Lipu, sono circa 15 milioni gli uccelli che muoiono in collisioni contro i vetri. Una strage a cui l’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa ha voluto porre rimedio rinnovando il look delle sue serre maggiori. Da oggi, infatti, la “serra delle succulente” e quella “tropicale” hanno delle nuove vetrate a “pois” che aiuteranno a tutelare le circa 50 specie di uccelli che qui trovano condizioni ecologiche favorevoli tutto l’anno grazie all’ampia disponibilità di cibo come frutti, semi, insetti e altri piccoli invertebrati.

“L’Orto e Museo Botanico, oltre alle piante in coltivazione per scopi scientifici e didattici, rappresenta una piccola oasi verde di biodiversità spontanea, anche animale, nel cuore del tessuto cittadino – commenta il direttore Lorenzo Peruzzi – È nostro dovere tutelarla e sono pertanto molto orgoglioso e soddisfatto di questa iniziativa, in grado di rendere meno impattanti per l’ambiente le nostre serre”.

“Il problema delle collisioni mortali tra uccelli e vetri è noto da tempo e si deve al fatto che gli uccelli in volo non sono in grado di riconoscere la presenza di un ostacolo trasparente, sia che rifletta il cielo o permetta di vedere quello che c’è dietro – spiega Leonardo Cocchi, naturalista e vice curatore dell’Orto Botanico – Per questo, basandoci sui più moderni studi mirati proprio a prevenire questi impatti, abbiamo deciso di marcare l’intera superficie delle vetrate applicando un reticolo a maglia regolare di dischi adesivi che permetterà agli uccelli di percepire l’ostacolo in tempo e poter così cambiare direzione”.

Una soluzione progettata di concerto con la Direzione edilizia dell’Ateneo. “Test sperimentali hanno dimostrato che i reticoli punteggiati sono più efficaci delle silhouette adesive degli uccelli rapaci, che vengono spesso utilizzate ma non impediscono le collisioni tra una sagoma e l’altra” aggiunge Cocchi.

Fondato 480 anni fa dal naturalista, medico e botanico Luca Ghini (1490–1556), quello pisano è il primo orto botanico universitario del mondo e nasce per promuovere ricerca, didattica, divulgazione e conservazione in ambito botanico. La popolazione degli uccelli cambia nell’arco dell’anno e comprende specie residenti, svernanti o presenti solo durante la migrazione primaverile e autunnale. Tra queste l’Airone cenerino, l’Assiolo, il Picchio verde, la Capinera, il Codirosso comune, l’Upupa, la Cinciarella, il Cardellino, il Codibugnolo e il Fiorrancino.

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