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Ateneo di Firenze: meglio l’albero di Natale naturale che di plastica

Albero di Natale, Toscana ambiente
Secondo i ricercatori un albero artificiale avrebbe un impatto sul potenziale di riscaldamento globale ventinove volte superiore a quello dell’albero naturale.

 

Secondo i risultati preliminari di uno studio dell’Università di Firenze “se si acquista un albero di Natale naturale, e non di plastica, nessuna foresta viene danneggiata purché gli alberi siano coltivati in apposite piantagioni”. Una delle ragioni principali che renderebbero l’albero naturale conveniente rispetto a quello artificiale sta nell’origine della materia prima, ovvero polimeri composti da carbonio biogenico, fissato dalla CO2 atmosferica attraverso la fotosintesi clorofilliana. “Per ogni albero naturale utilizzato – spiegano i ricercatori – ci sarà un nuovo albero che nel frattempo sarà cresciuto presso un’azienda agricola in un ciclo virtuoso che utilizza soltanto carbonio atmosferico”. Al contrario, gli alberi artificiali sono fabbricati usando risorse non rinnovabili (tipicamente acciaio e Pvc oltre ai polimeri impiegati per le vernici) e processi industriali molto più dispendiosi in termini energetici.

Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie sta lavorando a un progetto che ha l’obiettivo di verificare in maniera scientifica la differenza di impatto ambientale di un albero di Natale naturale rispetto a uno artificiale attraverso un’analisi del ciclo di vita. Sono stati presi in esame un albero naturale alto un metro e mezzo, prodotto nel Casentino e destinato a Firenze, che sarà compostato a fine vita, e uno artificiale, mediamente folto e della stessa altezza, prodotto in Cina, venduto a Firenze e smaltito in discarica.

Considerando la produzione, il trasporto e lo smaltimento il risultato preliminare dello studio ha calcolato che un albero artificiale ha un impatto sul potenziale di riscaldamento globale (GWP – Global Warming Potential) ventinove volte superiore a quello dell’albero naturale. Sostituendo l’albero naturale tutti gli anni, cioè, è necessario riutilizzare quello artificiale almeno ventinove volte per pareggiare le emissioni. Dunque acquistare un albero naturale sarebbe sempre una buona scelta, soprattutto se proviene da una filiera corta e se si riesce a farlo sopravvivere per più anni.

Fonte: Università di Firenze

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