Attualità

“Basta con le motoseghe”, è nato il Comitato per la salvaguardia della Montagnola Senese

salvaguardia-tagli-Montagnola-toscana-ambiente
Foto dalla pagina Fb del Comitato per la salvaguardia della Montagnola senese

Nel mirino i tagli boschivi in un Sito di Importanza Comunitaria. I promotori: “Per realizzare profitti si sta distruggendo un patrimonio secolare”.

 

di Gabriella Congedo

Tracce del passaggio di mezzi pesanti nel bosco (Massimiliano Gonzi dalla pagina Fb del comitato)
Tracce del passaggio di mezzi pesanti nel bosco (Massimiliano Gonzi dalla pagina Fb del comitato)

MONTERIGGIONI (Si) – È nato a Monteriggioni il “Comitato permanente per la salvaguardia della Montagnola Senese e delle aree boschive della provincia”. Salvaguardia da cosa? Dai tagli boschivi indiscriminati, spiegano i promotori, che in assoluto disprezzo delle normative di salvaguardia ambientale stanno distruggendo un patrimonio secolare.
Al nuovo comitato finora hanno aderito singoli cittadini e diverse associazioni tra cui Rete Toscana in Movimento, Camminare nella Montagnola, Valdelsa Viva, Il Bosco fuori Tempo, Legambiente, Comitato dei difensori della Toscana.

La Montagnola Senese è un Sito di Importanza Comunitaria compreso tra i Comuni di Monteriggioni, Casole d’Elsa, Siena e Sovicille. Molto amata dagli escursionisti offre magnifici boschi di lecci, roverelle e castagni, antichi sentieri, muretti a secco, tracce di insediamenti medievali.

I tagli boschivi nella Montagnola Senese erano già finiti nel mirino degli ambientalisti, a cominciare dal WWF che li aveva definiti “una vergogna istituzionalizzata” (leggi qui l’articolo). Ma nonostante le proteste a quanto pare stanno andando avanti, come testimoniano le foto pubblicate sulla pagina Facebook del comitato. Che da parte sua annuncia l’intenzione di muoversi sia sul piano legale che su quello della mobilitazione popolare per fermare “l’azione spregiudicata di appaltatori di lavori boschivi che tagliano senza rispetto qualsiasi albero si presti a fornire legna per realizzare profitti, usando pesanti mezzi motorizzati che travolgono con il loro passaggio tracce storiche di grande rilevanza”.

Il problema, spiegano dal comitato, è che non si riesce a capire di chi siano le competenze sulle autorizzazioni allo svolgimento dei lavori di taglio del bosco. E anche quelle  sui relativi controlli. Una volta erano in capo all’Amministrazione provinciale, adesso non si sa. Un groviglio amministrativo del quale non si riesce a venire a capo. E alle richieste di accesso agli atti, aggiungono, i vari organi rispondono con un muro burocratico che non consente ai cittadini di entrare in possesso dei titoli autorizzativi e delle relative prescrizioni per verificare se i lavori sono svolti nelle modalità autorizzate.

Infine, ciliegina sulla torta, “persino la Regione Toscana ha emanato, nel dicembre scorso, una legge che abolisce il parere delle Soprintendenze ai beni culturali e paesaggistici fin qui richiesto nelle zone sottoposte a vincolo”. Questa legge regionale però nei giorni scorsi è stata impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale. “Occorre quindi – concludono dal comitato – un’azione decisa da parte dei cittadini e di tutte le associazioni sensibili alla tematica della salvaguardia ambientale per bloccare questo scempio”.

Tags