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Il Governo impugna la legge regionale toscana sui tagli boschivi in aree vincolate

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Adesso deciderà la Corte Costituzionale. Soddisfazione del Wwf che aveva presentato un esposto al Consiglio dei Ministri.

 

di Gabriella Congedo

Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 24 febbraio ha impugnato la legge della Regione Toscana n° 52 del 2021Disposizioni in materia di tagli colturali. Modifiche alla l.r. 39/2000” presso la Corte Costituzionale. La motivazione è che alcune disposizioni in materia di paesaggio, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 9 e 117, primo e secondo comma, lettera s) della Costituzione.

Si tratta della cosiddetta “leggina tagliaboschi” (nomignolo affibbiatole dai detrattori) nelle aree vincolate della Toscana. La proposta era passata in aula prima di Natale con l’approvazione di una modifica alla Legge Forestale regionale attraverso la quale si elimina sostanzialmente l’obbligo di autorizzazione della Soprintendenza per i tagli boschivi ‘colturali’ nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. I proponenti l’hanno presentata come una semplificazione necessaria per liberare la normale gestione selvicolturale da inutili aggravi burocratici ed economici che stanno strozzando le aziende del settore.

Ma a una grossa parte del mondo ambientalista, a cominciare da Wwf e Italia Nostra, questa ‘semplificazione’ non è andata proprio giù. Il Wwf lo scorso gennaio ha presentato un esposto chiedendo al Governo di impugnare la norma presso la Corte Costituzionale mentre dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana partiva una lettera di segnalazione al ministero competente. E nonostante le tante emergenze in corso la risposta del Governo non si è fatta attendere.

Esulta il Wwf per bocca del delegato per la Toscana Roberto Marini:Attendiamo quello che sarà il pronunciamento della Corte Costituzionale, che confidiamo confermerà l’illegittimità del provvedimento regionale, che pone a rischio di grave deregulation i tagli boschivi in zone di particolare importanza e sensibilità, come quelle specificamente sottoposte a tutela per i loro valori dal punto di vista paesaggistico”.

Dal canto suo la consigliera M5S Irene Galletti rivendica al suo gruppo di essere stato l’unica forza politica in Consiglio Regionale a opporsi alla legge: “Dopo la nostra lettera di segnalazione al Ministero competente è arrivata la decisione del Governo di impugnare una legge in palese contrasto con la Costituzione e che attribuiva alla Regione Toscana poteri che non le competevano. Gli unici in Consiglio regionale a opporsi fermamente a questa “deregulation”, che apriva le porte ai tagli boschivi anche in zone parco protette, siamo stati noi”.
Adesso l’ultima parola spetta alla Corte Costituzionale.

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