Attualità

Capannori scommette sulla fitodepurazione: in cantiere un secondo impianto

impianto-fitodepurazione_Toscana-ambiente
L'impianto di fitodepurazione di Sant'Andrea in Caprile (foto Comune di Capannori)

La prima esperienza sperimentale ha dato ottimi risultati. Un sistema di smaltimento fognario naturale e rispettoso dell’ambiente.

 

di Iacopo Ricci
7 febbraio 2023

 CAPANNORI (Lu) – Capannori scommette sulla fitodepurazione e fa il bis. A oltre 10 anni dalla costruzione di un primo impianto sperimentale nella frazione collinare di Sant’Andrea in Caprile gli ottimi risultati raggiunti hanno convinto il Comune a studiare la possibilità di costruirne un secondo.
L’impianto, che serve oggi circa 90 famiglie, in tutti questi anni ha permesso un corretto sistema di smaltimento fognario naturale e rispettoso dell’ambiente anche in una zona collinare che difficilmente può essere raggiunta dalla fognatura pubblica.

Cos’è la fitodepurazione

La fitodepurazione è un sistema di trattamento delle acque di scarico progettato e costruito per riprodurre la capacità autodepurativa delle zone umide naturali e permette di ottenere acqua pulita senza impiego di sostanze inquinanti né di mezzi meccanici. L’acqua non depurata scorre in un letto di ghiaia e piante acquatiche. Qui entrano in gioco dei microrganismi che, attraverso reazioni biochimiche naturali, eliminano le sostanze inquinanti e restituiscono acqua pulita senza produzione di fanghi né emissioni.

L’impianto pilota di Capannori

L’impianto di Sant’Andrea in Caprile ha una superficie di 300 metri quadrati ed è collocato nella parte bassa dell’abitato. È costituito da una sorta di bacino artificiale, privo però di acqua, dove le acque reflue confluiscono dopo aver attraversato un pozzo di prelavaggio per poi essere depurate dalle apposite piante presenti nel bacino. L’acqua così depurata può essere utilizzata per l’irrigazione dei campi o per altri scopi.

L’impianto sperimentale di Sant’Andrea in Caprile si è dimostrato efficiente per la depurazione delle acque reflue ed ecocompatibile – spiega l’assessore all’Ambiente Giordano Del Chiaro – utilizzando principalmente processi biologici e naturali grazie alla capacità delle alghe e di altri organismi vegetali di assorbire i vari composti organici, senza alcuna emissione. Per questo stiamo studiando la possibilità di realizzare un altro sistema simile in un’area collinare del territorio comunale che ancora non sia collegata alla rete fognaria, per consentire ai residenti di poter usufruire di un servizio importante come quello del pubblico smaltimento dei reflui”.

Tags