Attualità

Casse di espansione per ridurre il rischio alluvioni, l’esempio virtuoso di Calenzano

casse-espansione-Calenzano_Toscana-ambiente
3 novembre 2023: le casse di espansione di Calenzano invase dall'acqua

Grazie anche alle sue cinque casse di espansione il territorio comunale non è stato devastato dall’alluvione del 2 novembre come i Comuni confinanti. 

 

di Silvia Ciucchi – foto di Silvia Ciucchi e Mauro Franceschini
8 dicembre 2023

CALENZANO (Fi) – Dopo i tragici eventi del 2 novembre che hanno visto coinvolti centri abitati e distretti industriali in Toscana si è fatto un gran parlare di casse di espansione o casse di laminazione. Ma cosa sono e come funzionano?
Con questo reportage fotografico e una sintetica descrizione proveremo a spiegare come questi sistemi territoriali sono fatti e come funzionano per capire a grandi linee se danno l’apporto necessario per eliminare o quantomeno ridurre il rischio esondazioni e allagamento. Faremo riferimento alle cinque casse di espansione ricadenti nel Comune di Calenzano che hanno assolto un compito importante durante l’ultima alluvione.

Cosa sono le casse di espansione

Le casse di espansione consentono di gestire un volume d’acqua che di norma è tenuto libero così da ridurre la portata delle piene. Il volume invasato viene restituito quando le condizioni idrometriche del corso d’acqua non sono più pericolose.
Possono essere realizzate all’interno dello stesso alveo del fiume approfittando di una configurazione morfologica favorevole costituita da una strettoia a monte e da un allagamento a valle. In questo modo si crea uno sbarramento che consente di riempire l’invaso durante le piene e al tempo stesso permette il deflusso delle acque in condizioni normali. Di questo tipo è quella di Pagnelle a Calenzano.

Una seconda configurazione possibile sono le casse di espansione in derivazione. In questa situazione l’ingresso dell’acqua nel serbatoio è controllato da un’opera di presa e lo scarico avviene attraverso un’opera apposita che in generale è diversa da quella di presa. Sono così configurate le altre quattro casse di Calenzano.

Tra le due soluzioni generalmente la meno onerosa risulta la prima, vi sono minori costi legati all’occupazione di spazio e al vincolo idraulico imposto ai terreni, inoltre non sono necessarie opere di derivazione e di restituzione molto complesse.
Sotto il profilo dell’impatto ambientale invece le casse di espansione del secondo tipo sono da preferirsi per il minimo impatto che hanno sul territorio e per le oasi che si possono creare, specie per le casse a cavallo del corso d’acqua e quindi sovente parzialmente allagate. La capacità di trattenere volumi d’acqua anche modesti consente infatti di creare un ambiente umido utilizzabile dall’avifauna. È possibile anche lo sviluppo di vegetazione e di determinati tipi di colture.

Le cinque casse di Calenzano

Le cinque casse ricadenti nel Comune di Calenzano sono:
Torri, ubicata in destra idrografica del torrente Marina a monte della confluenza con il torrente Marinella di Legri e a valle della frazione di Carraia. Il bacino d’invaso è di circa 11 ettari articolato in due comparti.
La Gora, ubicata in sinistra idrografica del torrente Marina immediatamente a nord della periferia di Calenzano in località la Gora.
Pagnelle, alla confluenza tra il fosso di Pagnelle con il torrente Marinella di Travalle, dove è stata prevista una cinta arginale che permette di mettere in sicurezza le infrastrutture presenti.
Carpognane, in sinistra idraulica del torrente Chiosina nell’area compresa tra via Giusti e via Ciolli. Suddivisa in due zone delimitate da arginature: la zona 1 di circa 5 ettari e la zona 2 estesa circa 4,50 ettari. Attualmente tutta l’area è oggetto di un progetto di riqualificazione e sarà destinata a parco urbano potenziando al contempo la funzione di laminazione con interventi mirati a una maggior efficienza idraulica ma anche a permettere la formazione di una zona umida naturale autoregolata adatta a essere popolata da avifauna e altre specie animali.
Pizzidimonte a Macia. In destra idrografica del torrente Marinella di Travalle è composta da due invasi mentre un terzo più a sud in continuità con gli altri due è in fase di progettazione.

Come funzionano

Il funzionamento, in quasi tutte, avviene tramite un manufatto di derivazione a soglia fissa che durante la piena consente al torrente di derivare parte delle acque che defluiscono verso la cassa in maniera tale da non necessitare dell’azione umana, ovvero il torrente innesca questo sversamento con il semplice innalzamento del livello delle acque che defluiranno naturalmente nell’invaso. L’invaso a sua volta è delimitato ai lati opposti da argini alti diversi metri in grado di contenere il volume di acqua.  Quando termina il regime di piena le acque saranno restituite all’alveo attraverso adeguati canali di scarico e anche quest’azione avviene semplicemente per pendenza.
Riportiamo il dato della volumetria massima invasabile espressa in metri cubi, desunto dalla relazione idraulica allegata al Piano Operativo Comunale (POC):

Torri  settore nord est, max 87.517;  settore sud max 16.074;  settore nord ovest, max 32.559.
La Gora – settore nord max 23.370; settore sud 22.880.
Carpognane  settore nord max 27.780; settore sud 34.530.
Pizzidimonte  Pizzidimonte 1  max 32.000; Pizzidimonte 2 max 23.560; Pizzidimonte 3  max 23.130.
Pagnelle  max 12.000

Nella stessa relazione sono indicati alcuni necessari interventi migliorativi, come quelli relativi alla cassa delle Carpognane, già previsti anche nell’ambito della sistemazione a parco urbano, con ridefinizione degli argini e modifica da due casse a cassa con unico settore, migliorativo rispetto al funzionamento attuale. Si ipotizzano inoltre miglioramenti del sistema relativo alla Marinella di Travalle e la creazione di ulteriori casse di accumulo prevedendo un terzo settore a Pizzidimonte con l’apertura di un ulteriore sfioratore e l’abbassamento dei due esistenti.

Resta comunque confermato che durante l’alluvione del 2 novembre che ha visto coinvolto con copiose piogge anche questo bacino idrografico le cinque casse hanno svolto il proprio compito, riempiendosi come da previsione, cosa che ha sicuramente attenuato gli effetti di un evento di tale portata evitando conseguenze catastrofiche per i centri abitati di questo Comune rispetto ad altri Comuni limitrofi che sono stati purtroppo coinvolti in situazioni molto più devastanti.

Cassa di espansione Torri
Cassa di espansione Torri

 

Tags