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Cento anni fa nasceva Shri Mataji, una speranza per l’umanità e Madre Terra

Foto da shrimataji.org
Foto da shrimataji.org

Una madre spirituale che ha lasciato in eredità un metodo unico per meditare, trovare l’equilibrio in sé stessi e sentirsi parte integrante della natura.

 

di Marcello Bartoli
21 marzo 2023

Shri Mataji Nirmala Devi – che tradotto dal sanscrito significa “rispettabile madre pura che risplende” – nacque il 21 marzo 1923 a Chindwara, in India. E’ conosciuta in tutto il mondo come la fondatrice di Sahaja Yoga (unione spontanea o innata), un metodo di meditazione che consente di ottenere la realizzazione del sé, ovvero l’attivazione dell’energia sottile innata in ogni essere umano per migliorare se stessi e ottenere benefici per la propria salute e il proprio stile di vita.

I suoi genitori parteciparono attivamente alla lotta per l’indipendenza dell’India dall’Impero britannico e la piccola Nirmala incontrò spesso il Mahatma Gandhi nel suo ashram. Da ragazza studiò medicina, si unì alla lotta per l’indipendenza e nel 1942 fu imprigionata per la partecipazione al movimento di indipendenza indiano (Quit India Movement). Negli anni ’80 viaggiò per tutta l’Europa, l’Australia e il Nord America, insegnando il metodo Sahaj gratuitamente.

Shri-Mataji-Nirmala-Devi-Toscana-AmbienteNegli anni ’90 i suoi viaggi si spinsero fino in Sud America, Africa, Europa dell’Est, Asia e nella regione del Pacifico. Premi onorifici e dottorati le furono conferiti da varie istituzioni nel mondo. Nel 1995 fu invitata a parlare alla quarta conferenza sulle donne a Pechino. Ha tenuto numerose conferenze pubbliche e concesso interviste a giornali, televisioni e radio in tutto il pianeta.

Shri Mataji ha fondato diverse organizzazioni non governative per la cura di donne e bambini abbandonati, alcune scuole internazionali, un ospedale, un centro medico di ricerca e un’accademia internazionale che promuove la musica classica e le arti figurative indiane. Si è spenta a Genova il 23 febbraio 2011 ma la sua opera continua attraverso l’insegnamento gratuito e la pratica di Sahaja Yoga in oltre 95 Paesi del mondo.

La visione della natura di Shri Mataji è quella di una madre che dà e sostiene la vita, espressione di purezza e innocenza capace di assorbire le nostre impurità con i suoi elementi, un’entità vivente da rispettare e perfino da venerare: “A me e ai miei fratelli è stato insegnato a chiedere perdono alla Madre Terra al mattino poiché la tocchiamo con i piedi.”

I ricercatori che partecipavano alle sue conferenze comprendevano come la spiritualità non potesse rifiorire senza un rapporto reciproco con la natura. Quarant’anni fa Shri Mataji affrontava già tematiche quali la produzione della plastica, i danni dell’energia nucleare, lo sfruttamento sfrenato dell’agricoltura, l’inquinamento provocato dai veicoli e la contaminazione dei mari, dei laghi e dei fiumi.

Shri Mataji indicò in tempi non sospetti di adottare il car-sharing (l’auto-condivisa) e incoraggiava un approccio economico attento ai consumi di ogni giorno: “Ognuno dovrebbe essere consapevole di quanta energia usa per elettricità, telefoni, acqua o altro. Dobbiamo mettere in pratica la frugalità nella vita quotidiana, deve diventarne parte integrante”. 

Shri Mataji riconobbe l’utilità della produzione industriale e delle macchine ma sottolineò il valore ecologico ed economico degli oggetti fatti a mano: “Acquistandoli, il consumatore rompe la catena dell’asservimento verso le lobby della grande industria, della moda e della pratica dell’usa e getta”.

La visione di Shri Mataji di un mondo in equilibrio perseguiva l’obiettivo di un essere umano in equilibrio: “Solo quando questo equilibrio si stabilizza gli esseri umani possono instaurare un rapporto armonioso e rispettoso con l’ambiente e la Madre Terra”. Secondo la filosofia indiana la spiritualità deve essere a disposizione di tutti, ecco perché i corsi di Sahaja Yoga continuano ancor oggi a essere sempre gratuiti.

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