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Ciottoli ‘smart’ per combattere l’erosione costiera, Nizza adotta il progetto dell’Ateneo di Pisa

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Grazie a un trasmettitore il sistema permette di mappare gli spostamenti della ghiaia e di intervenire nel modo migliore contro l’erosione.

 

Redazione
15 maggio 2024

PISA – Sembrano comuni ciottoli, di quelli che si trovano sulle spiagge. E invece no. Questi sono “ciottoli smart” dotati di trasmittente e servono a contrastare l’erosione delle spiagge e programmare efficaci interventi di salvaguardia.

L’innovativo sistema è stato messo a punto da Duccio Bertoni e Giovanni Sarti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa in collaborazione con Alessandro Pozzebon del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. “Si tratta di ciottoli al cui interno è inserita una trasmittente in modo da renderli rintracciabili a distanza di tempo grazie a un’apposita antenna – spiega Bertoni – questo ci consente di mappare gli spostamenti della massa di ghiaia e di intervenire nel modo migliore”.

Negli ultimi 15 anni i “ciottoli smart” sono stati sperimentati in diverse località europee, a cominciare da Marina di Pisa, e adesso sono approdati alla Proménade des Anglais. Il gruppo di lavoro pisano infatti è stato chiamato a Nizza da Rémi Dumasdelage e Julien Larraun, gli ingegneri costieri responsabili della gestione del litorale della Municipalità.

Qui il problema è serio: a causa della ripida pendenza dei fondali la spiaggia ghiaiosa della Proménade des Anglais ha sempre sofferto di erosione ma grazie ai sedimenti portati dal fiume Var riusciva a mantenere l’equilibrio. Ora non più, alcuni interventi sul territorio (per esempio la costruzione dell’aeroporto di Nizza) l’hanno fatto saltare e il bilancio dei sedimenti è andato gradualmente in negativo.
I ripascimenti artificiali sono stati l’unica misura realmente efficace per mitigare la perdita: tra il 1969 e il 2015 sono stati riversati circa 600.000 metri cubi di sedimento, con costi enormi sostenuti dalla Municipalità, senza contare l’impatto ambientale.

Gli esperti del dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo pisano sono stati chiamati proprio per migliorare questi interventi. L’esperimento nella zona della Plage Fabron è durato complessivamente 48 ore e ha permesso di capire come si muovono i ciottoli in condizioni di lieve moto ondoso.

Il movimento non è diretto esclusivamente verso il largo ma i sedimenti vengono trasportati lungo la riva definendo cicli di distruzione e ricostruzione – racconta Bertoni – È poi fondamentale la forma dei ciottoli, quelli sferici escono infatti più rapidamente dal sistema spiaggia rispetto a quelli discoidali, semplicemente perché la gravità, unita ai moti delle onde, ne favorisce il rotolamento in profondità”.

Sulla base dei risultati i manager costieri della Municipalità di Nizza hanno quindi pianificato i futuri ripascimenti favorendo l’impiego di ciottoli discoidali rispetto a quelli sferici. A fronte di un lieve aumento dei costi legati alla selezione del materiale corretto il risparmio in termini di manutenzione e integrazioni future è stato comunque giudicato vantaggioso.
Ma il contatto con la Municipalità di Nizza non finisce qui – conclude Giovanni SartiSono già allo studio altri esperimenti per definire le caratteristiche del trasporto dei sedimenti su periodi più lunghi e su fasce più ampie del litorale”.

Ricerca dei ciottoli con antenna (foto Università di Pisa)
Ricerca dei ciottoli con antenna (foto Università di Pisa)

 

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