Inquinamento

Canale gravemente inquinato a San Vincenzo, a rischio acque di balneazione

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Gli accertamenti di Arpat al Fosso delle Prigioni dopo le segnalazioni dei cittadini per acque torbide e odore nauseabondo. L’agenzia regionale: condizioni igienico-sanitarie critiche.

 

SAN VINCENZO (Li) – “Cariche batteriche elevate”. In altre parole, una fogna a cielo aperto che sfocia sulla spiaggia dove la gente fa il bagno. Queste le condizioni attuali, secondo gli accertamenti svolti da Arpat, del fosso delle Prigioni a San Vincenzo.
Acqua torbida e odore nauseabondo nel tratto di spiaggia prospiciente al canale avevano spinto alcuni cittadini a rivolgersi all’agenzia regionale. La segnalazione è stata fatta il 5 agosto e il giorno dopo i tecnici del dipartimento di Piombino-Elba erano già sul posto per fare i controlli sulla qualità delle acque.

Oggi Arpat ha comunicato i risultati e i peggiori sospetti hanno trovato conferma.
Mentre al momento del sopralluogo – spiega l’agenzia – l’acqua del fosso in prossimità della spiaggia si presentava “stagnante, limpida e inodore”, percorrendo il fosso in direzione monte l’acqua diventava torbida e in alcuni punti era visibile anche una patina bianca presso gli argini.

Nel tratto ispezionato non sono state trovate tubazioni o scarichi anomali, tuttavia dalle analisi di laboratorio le acque del fosso delle Prigioni presentano, scrive Arpat “una contaminazione fecale rilevante”, mentre le acque di mare sono ampiamente entro i limiti di legge. Almeno per ora. Perché, avverte l’agenzia, “il fosso evidenzia condizioni critiche dal punto di vista igienico-sanitario, la densità batterica testimonia la presenza di scarichi di reflui urbani o domestici a monte della zona di foce. Lo stesso fosso rappresenta un potenziale rischio di inquinamento delle acque di balneazione”.

ARPAT ha trasmesso i risultati di questi accertamenti al Comune e al gestore dei servizi idrici integrati, invitandoli ad adoperarsi per individuare le cause del problema e risolverlo il più velocemente possibile.

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