Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

Cresce la repressione contro chi protesta per il clima. Ma non c’era la libertà d’espressione?

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Flash mob di Extinction Rebellion a Venezia

Prevedere il carcere per gli ecoattivisti e non per chi commette reati fiscali è insensato. Intanto in Svizzera le “Anziane per il clima” ottengono una grande vittoria.

 

di Sandro Angiolini
14 aprile 2024

Il cambiamento climatico è riconosciuto (a ragione) in quasi in tutto il mondo come il principale problema ambientale che abbiamo di fronte. Sono state approvate strategie, accordi internazionali, misure di finanziamento e varie altre norme e strumenti per cercare di limitarlo e invertirne la tendenza.

Anziane per il clima

Non sorprende quindi più di tanto che, pochi giorni fa, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che raccoglie ben 46 Paesi del nostro continente (ricordo che la UE ne conta 27), abbia per la prima volta stabilito un legame diretto tra un clima decente e i bisogni fondamentali di un individuo. Merito di un’associazione di arzille signore svizzere, la cui sigla si può tradurre con “Anziane del Clima”, che hanno citato in giudizio il loro Stato per non aver fatto abbastanza contro il cambiamento climatico in atto. Per la serie: non è mai troppo tardi (né ovviamente troppo presto) per impegnarsi in battaglie civili.

Le signore sono partite da un dato di fatto: le ondate di caldo eccezionale connesse al cambiamento climatico colpiscono di più proprio i soggetti in tarda età, portandoli spesso alla morte d’estate: faccio notare che nel 2023 abbiamo registrato circa 62.000 morti del genere in Europa. Adottare misure in grado di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e di favorire l’adattamento delle condizioni di vita di questa categoria di persone è perciò una priorità assolutamente civile.

Quello che invece non mi pare molto civile è una tendenza, in atto in alcuni Paesi, soprattutto quelli retti da Governi di un certo colore politico, a criminalizzare in maniera crescente chi manifesta contro lo scarso impegno (appunto) dei Governi contro il cambiamento climatico.

Non sono a favore di chi imbratta opere d’arte (sia pur con vernici lavabili), ma prevedere pene di svariati anni in carcere mentre contemporaneamente si abbassano quelle per chi realizza frodi fiscali a danno della collettività mi sembra una contraddizione grande come l’Everest.
La devono pensare così anche molti cittadini della Gran Bretagna, dove una dottoressa che manifestava esponendo un cartello contro il cambiamento climatico davanti a una raffineria non solo è stata imprigionata per 30 giorni ma ora rischia anche di essere bandita dall’Ordine dei Medici (leggi qui l’articolo)
Ma non eravamo società che facevano della libertà d’espressione uno dei capisaldi rispetto ad altri sistemi sociali? Mi sa che le signore svizzere l’hanno fatta franca perché le proteggeva l’età…

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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