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Da Prato a Pistoia, Toscana a rischio idrogeologico per il consumo di suolo

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Coldiretti: “Inondazioni risultato dei cambiamenti climatici ma anche di un eccessivo consumo di suolo unito all’abbandono delle aree rurali”.

 

Redazione
3 novembre 2023

Le precipitazioni di questi giorni e la frequenza degli eventi estremi sempre più caratterizzati da forti nubifragi e bombe d’acqua fanno emergere i problemi idrogeologici del territorio toscano che prosegue la sua pericolosa corsa al consumo di suolo con 141 mila ettari di aree ricoperte da cemento, strade, capannoni, di cui 400 nuovi ettari dal 2019 che da un lato contribuiscono all’aumento delle temperature soprattutto nelle aree urbane e dall’altro espongono la popolazione al rischio alluvioni. Secondo l’ultimo rapporto Ispra 930 mila cittadini vivono in aree a rischio idraulico elevato e al rischio frane che invece riguarda complessivamente da vicino 1,5 milioni di persone.

Per Coldiretti ToscanaOccorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio“. Ma servono anche investimenti per il rischio idrogeologico, la manutenzione, il risparmio, il recupero e la regimazione delle acque. Sono già troppi gli eventi estremi che si sono abbattuti dall’inizio dell’autunno in Toscana dopo la sesta estate più calda dal 1955. “La ricorrenza dei fenomeni estremi e l’eccessivo consumo di suolo unito all’abbandono delle aree rurali montane pongono la Toscana in una posizione di estrema fragilità con il 100% dei Comuni che si trovano in aree a pericolosità frana e idraulica elevata“. 

Sempre secondo l’ultimo rapporto Ispra il primato tra le province toscane più a rischio è Grosseto che ha la maggior estensione di territorio a rischio idraulico con 684 chilometri quadrati di superficie e 881 a rischio frane. Livorno ha invece il primato per la percentuale più alta di territorio a rischio idraulico: il 44%. 1,2 milioni di cittadini sono residenti in zone a pericolosità elevata e media. Pistoia ha la percentuale più alta di famiglie che abitano in aree allagabili (13,2%), Pisa è invece la provincia con la maggiore estensione di superfici (11,2%).

Coldiretti evidenzia poi che in Toscana il 40% della superficie agricola abbandonata tra il 2010 e il 2020 si trova nelle zone montane dove viene a mancare la manutenzione idraulico-agraria, cura e controllo da parte degli agricoltori contribuendo al verificarsi di fenomeni franosi e alluvionali.

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