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Anche le parole possono aiutare l’ambiente, serve una lingua sostenibile

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In occasione della Settimana della Lingua italiana nel mondo l’Accademia della Crusca pubblica un ebook che ha tra i curatori Marco Biffi dell’Ateneo di Firenze.

 

Redazione
27 ottobre 2023

FIRENZE – Tra le molteplici iniziative della XXIII Settimana della Lingua italiana nel mondo, ideata dall’Accademia della Crusca e organizzata dal ministero degli Affari Esteri, è da segnalare la pubblicazione di un ebook dal titolo L’italiano e la sostenibilità,  che vede tra i curatori il linguista Marco Biffi, docente di Linguistica Italiana dell’Ateneo di Firenze. Il lavoro alterna trattazione scientifica e creazione artistica attraverso il contributo di linguisti e non linguisti, con una prospettiva dei vari saperi tecnico-scientifici.

Per Biffi il significato dell’aggettivo sostenibile assume accezioni diverse a seconda dell’ambito, della disciplina, della prospettiva in cui viene declinato: Nelle accezioni tecniche in cui ricorre, a ben vedere, non è mai autoportante, ma ha bisogno di una specificazione, che di volta in volta trova nel sostantivo che lo accompagna (agricoltura sostenibile, architettura sostenibile ecc.) o nel prefissoide che lo precede (ecosostenibile, biosostenibile). E questo contribuisce a creare una galassia di termini tecnici che attraggono poi altre terminologie provenienti dalle più disparate discipline”.

lingua-sostenibilità-Toscana-ambienteOgni politica rivolta a uno sviluppo sostenibile si basa sul coinvolgimento attivo di tutti. In fondo promuovere la sostenibilità significa cercare di convincere le persone a cambiare le loro abitudini, rinunciare ad alcune o molte comodità, creare un clima politico che forzi l’abbandono delle strategie capitalistiche dello sfruttamento delle risorse del pianeta in nome di un profitto immediato e incosciente. È molto ciò che chiediamo – continua Biffi – per questo ogni messaggio legato alla sostenibilità deve essere chiaro e trasparente, persino accattivante: muovendosi in un contesto tecnico complesso bisogna far capire a tutti, a prescindere dall’età, dalla provenienza geografica, dalla provenienza sociale, dal grado di istruzione, perché è importante riciclare i rifiuti, rinunciare all’uso incondizionato della propria auto, ripensare i procedimenti produttivi in modo tale che l’impatto ambientale sia ridotto al minimo”. 

Per lo studioso la sostenibilità ha diverse curvature ma più o meno tutti pensano al cambiamento climatico, al risparmio energetico, alle politiche di riciclaggio dei rifiuti. Ma c’è anche una sostenibilità economica e sociale che prevede forme di avanzamento e di sviluppo a livello mondiale: “Volendo trovare un minimo comune denominatore possiamo riassumere con tre rapide pennellate che cosa si intende per sostenibilità: sfruttamento equilibrato delle risorse, crescita della qualità della vita, sviluppo, senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni”. 

Nel libro si evidenzia come le informazioni sullo sviluppo sostenibile sono veicolate con una lingua oscura, farcita di tecnicismi superflui, di anglismi incomprensibili ai più. È una lingua respingente, monocorde, autoreferenziale. Invece occorre una lingua elastica, che tiene conto delle diversità sociolinguistiche del pubblico differenziato a cui è rivolta”. La maggior parte del lessico legato alla sostenibilità è estremamente tecnico, insomma, e andrebbe spiegato in un glossario centralizzato consultabile dal web, realizzato con il concorso di esperti e linguisti, in cui si spieghino i termini tecnici e si diano i traducenti italiani, più accessibili a tutti.

Marco Biffi insegna Linguistica italiana all’Università degli Studi di Firenze. Tra i suoi campi di interesse e di studio vi è la trasparenza della lingua amministrativa e pubblica, di cui si occupa sia sul fronte della ricerca (pubblicazioni e direzione di progetti), sia sul piano della formazione (didattica e direzione di corsi).

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