Agricoltura Ricerca

Diminuire gli erbicidi in agricoltura: al via progetto europeo con l’Università di Pisa

agricoltura-colture_Toscana-ambiente

Obiettivo: promuovere strategie alternative per il controllo delle infestanti senza compromettere le rese delle colture. L’Italia con altri sette Paesi europei. 

 

Redazione
16 maggio 2023

PISA – Lo scorso dicembre, in mancanza di un accordo tra gli Stati membri e nell’attesa delle valutazioni scientifiche dell’Efsa, la Commissione europea ha prorogato di un anno l’autorizzazione all’uso del glifosate che scadrà il 15 dicembre del 2023.
Intanto però diversi gruppi di ricercatori in Europa sono al lavoro per diminuire l’uso di erbicidi in agricoltura, dei quali il glifosate è il più diffuso al mondo, e promuovere l’uso dei metodi alternativi per il controllo delle erbe infestanti. È questo l’obiettivo di Oper8, un nuovo progetto triennale Horizon Europe coordinato dall’Università di Atene che coinvolge per l’Italia il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa insieme ad altri otto partner provenienti da sette Paesi europei.

Per andare incontro alle necessità degli agricoltori italiani il progetto coinvolgerà tutti gli operatori del settore compresi i consulenti, i rappresentanti dell’industria dei mezzi tecnici e i ricercatori.
 Il coinvolgimento degli agricoltori e dei principali portatori di interesse è fondamentale perché il progetto abbia successo – spiega Daniele Antichi, professore associato di Agronomia e Coltivazioni erbacee all’Università di Pisa – I loro feedback e la loro esperienza saranno d’aiuto nello sviluppo dei Piani di Azione Nazionale e delle future strategie alternative per il controllo non chimico delle malerbe, che siano socialmente accettabili e in linea con gli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, ma anche con le esigenze degli agricoltori di produrre colture in modo economicamente remunerativo”.

Oper8 fornirà poi indicazioni per i Piani di Azione Nazionale per il controllo non chimico delle infestanti nelle principali colture (arboricoltura da frutto, olivicoltura, viticoltura, seminativi, colture foraggere, colture orticole di pieno campo).
La promozione degli usi alternativi appare sempre più una necessità alla luce di diversi fattori. Sebbene infatti gli erbicidi siano la seconda categoria più diffusa di fitofarmaci nell’Unione europea, sempre più studi confermano che possono avere un effetto dannoso sull’ambiente, sulle risorse naturali e sulla salute umana.

Il numero di principi attivi disponibili è poi sempre più limitato dalla legislazione, mentre l’efficacia di quelli ancora utilizzabili è limitata dall’insorgenza di popolazioni di erbe infestanti resistenti. L’introduzione di metodi alternativi è quindi cruciale per una produzione colturale sostenibile, anche se molti agricoltori sono ancora riluttanti perché li considerano troppo complessi da utilizzare e più costosi.

Fonte: Università di Pisa

Tags