Ecosistema

Quei paradisi perduti dove la plastica la fa da padrona

Foto Legambiente Toscana
Foto Legambiente Toscana

258 rifiuti ogni 25 metri. Nell’Arcipelago toscano l’inquinamento non risparmia le spiagge più belle. Una fotografia impietosa che emerge dal report Vele Spiegate di Legambiente.

di Gabriella Congedo

FIRENZE – Spiagge paradisiache invase dall’immondizia, con una media di 258 rifiuti ogni 25 metri di spiaggia. In pratica, quattro rifiuti per ogni passo sulla sabbia. Uno scenario frutto – a pari demerito – di pubblica inefficienza e privata maleducazione.

Questa la fotografia impietosa delle coste toscane che emerge dal report elaborato da Legambiente nell’ambito del progetto Vele Spiegate, realizzato insieme all’associazione Diversamente marinai. Un’iniziativa che ha visto oltre 200 volontari impegnati per tutta l’estate nella più grande opera di pulizia di spiagge dell’Arcipelago toscano.

Da luglio ad agosto – durante questa originale esperienza di citizen science (il contributo dei cittadini ai monitoraggi scientifici sui problemi ambientali) – sono state controllate – e ripulite – 22 spiagge dell’Arcipelago Toscano. Più di 700 chili i rifiuti raccolti. A farla da padrone come sempre è la plastica con il 72% del totale, di cui quasi la metà  (il 47%) costituita da materiali usa e getta. Ci sono poi i frammenti di paraffina (10%)  riconducibili allo sversamento illegale che a fine giugno ha interessato le coste toscane e liguri con la dispersione in mare e il deposito sulle coste di grumi di materiale schiumoso. Un altro 10% riguarda vetro e ceramica.
Non si salvano nemmeno le isole disabitate e con accesso regolamentato, come Pianosa, Capraia e Montecristo, che sono raggiunte dai rifiuti portati dalle correnti.

Volontari di Legambiente
Volontari di Legambiente

Le spiagge con più rifiuti. La maglia nera va alla spiaggia di Pianosa e a quella di Terranera di Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba.
A Pianosa, già sede di un carcere di massima sicurezza, abbondano le bottiglie di vetro, sulla spiaggia di Terranera i frammenti di polistirolo, la plastica e i cotton fioc. In entrambi i casi, più del doppio dei rifiuti rispetto alle altre spiagge.
Ancora peggio va per i lidi sul lato est dell’Isola d’Elba, quello che guarda la costa toscana. Qui  siamo a una media di 425 rifiuti ogni 25 metri, quasi doppia rispetto alla media di tutte le 22 spiagge oggetto dell’indagine.

“I dati elaborati con Vele Spiegate ci consegnano una fotografia preoccupante della situazione, soprattutto perché ci troviamo nella prima area protetta al mondo dedicata alla protezione dei mammiferi marini – ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – L’inquinamento marino non risparmia neanche il cuore del Santuario dei Cetacei, un’area naturalistica di pregio assoluto, già vittima di sversamenti criminali come quelli avvenuti quest’estate e sui quali aspettiamo di conoscere al più presto l’esito delle indagini, per vedere applicata la legge sugli ecoreati”.

Metodologia, spiagge monitorate e approfondimenti sul dossier disponibili al link: http://bit.ly/Dossier_VeleSpiegate2017

Fonte: Legambiente

 

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