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Glifosato, le associazioni si appellano al Governo: “No a nuova autorizzazione”

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Dal Wwf a Legambiente, da Isde a Slow Food si chiede di spingere per il mancato rinnovo dell’erbicida anche sulla base di nuovi studi sulla sua tossicità.

 

14 novembre 2023

Tredici associazioni e Ong della società civile, tra cui Wwf Italia, Legambiente, Slow Food, FederBio, Navdanya International, hanno scritto al Governo italiano chiedendo di non votare a favore di una nuova autorizzazione per il glifosato anche sulla base di nuovi studi sulla sua tossicità.

L’appello arriva dopo la votazione dello scorso 16 ottobre in cui i Paesi membri dell’Unione europea sono stati chiamati a pronunciarsi sulla proposta di rinnovo dell’erbicida avanzata dalla Commissione europea sulla base della valutazione scientifica dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), pubblicata a luglio, che non individuava “aree critiche di preoccupazione” circa l’impatto del glifosato sulla salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. Non essendo stata raggiunta la maggioranza qualificata degli Stati membri il voto è stato rimandato al 16 novembre.

L’autorizzazione all’uso del glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo, scade infatti il 16 dicembre e il rischio, in caso di esito positivo della nuova votazione, è di una proroga per altri dieci anni. Nella lettera le associazioni esprimono la loro «profonda preoccupazione in vista delle nuove prove scientifiche riguardanti il potenziale cancerogeno del glifosato»

Cosa dicono i nuovi studi sulla tossicità del glifosato

Il 25 ottobre, infatti, sono stati presentati in una conferenza scientifica internazionale i primi dati sulla cancerogenicità del Global Glyphosate Study (Ggs), uno studio tossicologico internazionale multi istituzionale promosso dall’Istituto Ramazzini, ente di ricerca italiano. Queste prove rivelano che il glifosato e gli erbicidi a base di glifosato (Gbh) possono causare la leucemia anche a basse dosi ritenute, al contrario, sicure dalle autorità di regolamentazione dell’Ue.

«I dati del Ggs sottolineano che la cancerogenicità e il potenziale di genotossicità del glifosato semplicemente non sono stati adeguatamente valutati» si legge nella lettera. «Alla luce di queste nuove prove scientifiche vi invitiamo a chiedere alla Commissione di ritirare immediatamente la sua proposta di rinnovare il glifosato e di revocare immediatamente la licenza del glifosato».
Esistono – questo sostiene l’appello – prove cruciali sulla cancerogenicità del glifosato che finora non sono state riconosciute nella valutazione dell’Unione europea.

Le lacune nella valutazione del rischio

«La cancerogenicità del glifosato – scrivono le associazioni – è solo la punta dell’iceberg in relazione agli impatti sulla salute degli erbicidi a base di glifosato. È stato anche collegato a disturbi endocrini e alterazioni nel microbioma e la sua esposizione può portare a tossicità in un’ampia gamma di specie terrestri e acquatiche non bersaglio, causando potenzialmente gravi impatti sulla biodiversità.
Con nostra preoccupazione tutti questi importanti effetti dannosi non sono stati considerati come aree critiche di preoccupazione dall’Efsa nelle sue conclusioni. Le nuove prove convincenti presentate hanno evidenziato le importanti carenze del processo di rinnovamento dell’Unione europea sul glifosato. Considerando l’uso diffuso di prodotti a base di glifosato trascurare questi effetti avversi rappresenta un rischio inaccettabile per la salute sia dei lavoratori agricoli che della popolazione in generale».

Qui per leggere l’appello completo. 

I FIRMATARI
Roberto Romizi, presidente ISDE Italia; Alessandro Polinori, presidente Lipu; Mauro Furlani, presidente Federazione Nazionale Pro Natura; Luciano Di Tizio, presidente WWF Italia; Stefano Ciafani, presidente Legambiente; Claudio Pozzi, coordinatore Rete Semi Rurali ETS; Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia; Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio; Giuseppe Romano, presidente A.I.A.B; Carlo Triarico, presidente Associazione Agricoltura Biodinamica; Gaio Cesare Pacini, presidente AIDA; Fabio Taffetani, presidente PAN Italia; Ruchi Shroff, direttrice Navdanya International.