Oltre la siepe - di Sandro Angiolini

I giovani e l’ambiente: due emergenze vere (e poco ascoltate)

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Attivisti di Ultima generazione incollati alla Primavera del Botticelli (foto dalla pagina Fb di Ultima generazione(

Alcune forme di protesta, come imbrattare famose opere d’arte, sono discutibili. Ma la battaglia è giusta e dovrebbe stare in cima alle agende dei governi. 

 

di Sandro Angiolini
13 novembre 2022

Mentre attendiamo di vedere cosa partorirà il vertice internazionale COP 27 in Egitto sul clima (di cui tratterò ovviamente dopo le sue conclusioni sabato prossimo), mi soffermo oggi su alcuni recenti episodi che hanno visto dei giovani realizzare iniziative clamorose all’interno di musei d’arte.

Nel corso delle ultime due settimane, infatti, giovani di età compresa tra i 17 e i 25 anni hanno deciso di dare visibilità alle lotte contro il cambiamento climatico imbrattando famose opere d’arte con prodotti alimentari, di solito rimuovibili dal quadro senza particolari problemi (soprattutto perché i quadri in questione erano protetti). È successo per esempio alla National Gallery di Londra su un Van Gogh, al Museo Barberini di Potsdam su un Monet, ma anche al palazzo Bonaparte di Roma, sempre su un Van Gogh. La prima della serie era stata, guarda caso, la Gioconda al Louvre, il 29 maggio scorso.

Nel bene e soprattutto nel male sono stati episodi che hanno attratto l’attenzione dei media e hanno sollevato un forte dibattito, anche tra coloro che hanno molto a cuore la difesa dell’ambiente. La considerazione che mi sembra più ricorrente è stata: “Guarda che cretini, possibile che non ci sia un altro modo di sensibilizzare la gente sul tema del cambiamento climatico?”. In buona parte concordo con questa considerazione, perché credo che le opere d’arte siano una delle massime espressioni dell’Umanità e quindi vadano rispettate e tutelate (e anche diffuse a chi non le conosce ancora).
Ci sono tuttavia alcune riflessioni che vorrei condividere con voi:

– i media italiani non hanno dato la stessa risonanza a uno di questi episodi avvenuto giusto una settimana fa al museo del Prado in Spagna, dove due adolescenti hanno semplicemente scritto a grandi lettere “+1,5° C” sulla parete posta tra due famose opere del Goya, per indicare il limite massimo che sembra tollerabile per la resilienza del nostro pianeta. Ciò dimostra che ci sono dei modi alternativi per fare colpo sull’opinione pubblica pur intervenendo con un’azione inattesa;

– nel complesso questi episodi ci ricordano che sono proprio le generazioni più giovani quelle che dovranno subire i maggiori impatti derivanti dal cambiamento climatico, di cui negli ultimi anni abbiamo visto solo l’antipasto. Dato che a livello nazionale e mondiale non sembra che ci sia una gara a chi si impegna di più contro di esso, capisco che alcuni giovani si sentano particolarmente indifesi e senza speranza;

– quest’ultima considerazione fa il paio con le statistiche uscite, sempre in settimana, sugli andamenti demografici del nostro Paese nell’ultimo decennio. Non solo il numero di Italiani che emigra all’estero è maggiore dei nuovi residenti (da dovunque essi arrivino), ma circa il 10% dei giovani laureati preferisce cercare un futuro altrove.

Ecco, credo che queste siano le vere emergenze che dobbiamo fronteggiare con urgenza, non questioni di importanza irrisoria che pure occupano costantemente le prime pagine dei giornali.

 

Sandro Angiolini_piccolaOLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.

Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.